Lascia in gran segreto Castel Gandolfo e si regala una gita sui monti della Marsica.
Una visita culturale alla chiesetta di Santa Maria in Valle Porclaneta, a Rosciolo di Magliano dei Marsi (L'Aquila) e un momento di preghiera.
Ma a sorpresa subito dopo esce sul sagrato e scatta di suo pugno delle foto ricorso. A raccontarlo il parroco don Vincenzo Angeloni. Bilancio positivo, dunque, per la gita 'fuoriporta' di Benedetto XVI, che ieri ha lasciato per qualche ora la sua residenza estiva.
Non è la prima volta che Papa Ratzinger si concede un fuori programma sui monti dell'Abruzzo. Già l'anno scorso, sulle orme del suo predecessore Giovanni Paolo II (solito a queste gite), si era recato al santuario della 'Madonna dei Bisognosi' al confine col Lazio per poi fare visita a una comunità religiosa di Carsoli (L'Aquila). Nella piccola frazione di Magliano dei Marsi, "che conta 300-400 abitanti in inverno, un po' di più in estate", Benedetto XVI, accompagnato dal fratello monsignor Georg e monsignor Alfred Xuereb, ha incontrato il parroco del posto, don Vincenzo Angeloni, 89 anni, e don Claide Berardi.
La delegazione pontificia viaggiava su due macchine, racconta all'ANSA emozionato don Vincenzo, ed è arrivata alle 17: "Il Papa ha visitato la chiesa", tempio di origine benedettina, risalente all'XI secolo. "Prima ha dato uno sguardo sommario, poi un'esperta d'arte gli ha illustrato le opere e gli affreschi.
Si è mostrato molto interessato". Prima di ripartire, alle 18.30, Benedetto XVI ha guidato la recita dei Vespri di Santa Chiara, dopo, riferisce il prete, "tra noi c'é stata una conversazione familiare". Durante la gita ha percorso anche alcuni brevi sentieri che si inerpicano alle pendici del monte Velino.
"Ho vissuto dei giorni di angoscia ed emozione, perché sapevo della visita del Santo Padre, ma non potevo dirlo a nessuno", ricorda don Vincenzo. Martedì aveva avuto la "conferma" che Benedetto XVI sarebbe arrivato fino alla "sua" chiesetta, ma per motivi di sicurezza non poteva dirlo a nessuno.
Sembra un po' preoccupato di non aver fatto bella figura, perché proprio per mantenere la segretezza non ha potuto "preparare la chiesa come avrebbe voluto o confezionare un presente per il Santo Padre". Senza motivo, pare.
Perché alla fine, don Vincenzo non si è perso d'animo: "Sono entrato nel mio studio - racconta - ho preso alcuni libri sulla storia della nostra chiesa e li ho regalati al Papa".
L'unica abitante ammessa alla "straordinaria visita" è stata la "perpetua", "ignara anche lei fino all'ultimo momento su chi avrebbe incontrato".
Una nonnina non nuova ai grandi incontri, visto che l'anno scorso aveva già conosciuto monsignor Georg.
Don Vincenzo, infine, aggiunge: "Il Papa mi ha guardato e mi ha chiesto l'età, quando gli ho detto che ho 89 anni lui ha risposto che, vista la mia forma, ho ancora molto da lavorare".