Confagricoltura L’Aquila e 44 aziende agricole della provincia dell''Aquila hanno presentato il 26 gennaio ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento, previa sospensione, della circolare AGEA n.679/2011 con la quale non viene più considerato titolo idoneo ad attestare il possesso dei terreni la dichiarazione sostitutiva di notorietà attestante il rapporto di affitto verbale e pretendendo il contratto per atto pubblico o per scrittura privata registrata. "Per una singolare coincidenza, abbiamo presentato il ricorso il giorno in cui il Governo ha approvato un vasto piano di semplificazione" dichiara Stefano Fabrizi Direttore Provinciale di Confagricoltura "questa circolare, infatti, abolendo l'autocertificazione, con l'intenzione di colpire la richiesta abusiva di aiuti comunitari da parte di truffatori di fatto introduce degli adempimenti costosi, che in molti casi non possono essere rispettati".
Nella nostra provincia data la polverizzazione fondiaria, (un'azienda media di 30 ettari può detenere in affitto alcune centinaia di particelle catastali appartenenti a decine di proprietari) la conduzione dei terreni con contratti verbali di affitto rappresenta la normalità e si assiste all'impossibilità di stipulare contratti scritti perchè molte volte gli intestatari al catasto sono defunti, irreperibili o emigrati all’estero, mentre l'agricoltore paga i canoni ai parenti per conto degli eredi.
"La richiesta di documenti non indispensabili alla verifica del reale possesso dei terreni è in netto contrasto rispetto al processo di semplificazione che la pubblica amministrazione è impegnata a porre in essere. Per colpire i truffatori che richiedono i contributi pubblici senza averne diritto non possono pagare gli agricoltori onesti. Esiste la Magistratura e gli organi di polizia per colpire chi viola la legge e tenta di appropriarsi di contributi cui non hanno diritto". Conclude Fabrizio Lobene Presidente della Confagricoltura Provinciale.
Ricordiamo che le conseguenze della disposizione AGEA non riguardano solo gli aiuti comunitari, al 90% delle aziende agricole sarà precluso l'accesso ai carburanti agricoli agevolati, alle domande del PSR, alla stipula delle assicurazioni contro le calamità naturali, un vero e proprio danno a causa della burocrazia.