Oggi nella sede del Rettorato dell’Università degli Studi dell’Aquila, è stata presentata la IV edizione del Premio “AVUS 6 aprile 2009” (Associazione Vittime Universitarie del Sisma).
Il premio AVUS 2009 ha preso le mosse dalla pubblicazione del libro Macerie dentro e fuori scritto dal giornalista Rai Umberto Braccili insieme a dodici genitori che hanno perso i propri figli nel sisma del 6 aprile 2009. Il libro voleva far capire le cause di tale tragedia a chi non aveva vissuto il dolore del terremoto. Sono stati 54 gli studenti universitari non residenti a L’Aquila morti in quella notte.
Il libro è del 2010 e nel 2014 nasce l’idea di organizzare un premio di laurea, oggi giunto alla IV edizione, per la migliore tesi sulla prevenzione sismica e più in particolare sul tema: Aspetti ingegneristici, sociali ed economici legati alla gestione del rischio sismico e alla resilienza delle popolazioni e dei territori.
Istituito allo scopo di onorare la memoria degli studenti universitari vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, il Premio AVUS quest’anno, per la prima volta, è organizzato in sinergia dall’Ateneo aquilano e dal Gran Sasso Science Institute insieme all’Associazione AVUS Vittime Universitarie Sisma 6 aprile 2009.
Il premio intende ricordare le giovani vite stroncate dal sisma, ma nasce anche allo scopo di affidare ai giovani universitari di oggi il compito di costruire sempre al meglio gli edifici, senza compromessi e facili guadagni.
“I loro sogni sono morti quella notte sotto le macerie. Erano anche i nostri sogni - sottolinea Sergio Bianchi, presidente dell’Associazione Vittime Universitarie del Sisma - Vederli crescer bene e sperare, attraverso loro, in un mondo più giusto era tra i compiti di noi genitori. Abbiamo girato quasi tutte le università italiane per parlare ai giovani e la borsa di studio è un incitamento a studiare tanto e applicare, nella vita, il senso di giustizia sul posto del lavoro. Il denaro raccolto sin dal 2010 dal libro “Macerie dentro e fuori”, che ha avuto un successo al di sopra di ogni previsione, è stato utilizzato soprattutto per difendere in tribunale i nostri ragazzi che non ci sono più. Ringraziamo l’ordine dei geologi che ha sposato il nostro progetto per tre anni, accogliamo con gioia l’adesione dell’Università degli Studi dell’Aquila e del Gran Sasso Science Institute che rispettivamente con la Rettrice Paola Inverardi e il Rettore Eugenio Coccia sono stati sempre vicini al nostro cammino senza minimamente esitare a supportare un’idea che l’Avus spera vada avanti negli anni”.
Il premio consiste in un assegno del valore di € 3000,00, ma il numero e l’entità dei premi potranno crescere in funzione di donazioni o contributi provenienti da associazioni e privati cittadini sensibili al tema della prevenzione dal rischio sismico.
Gli aspiranti al premio possono consultare il relativo bando e scaricare il modulo di domanda dal link http://www.univaq.it/section.php?id=626 .
La domanda potrà essere inviata entro e non oltre il 15 gennaio 2017.