Non hanno mancato di suscitare commenti ed aspre polemiche, come era ampiamente prevedibile, le dichiarazioni rilasciate nel corso di un'intervista dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini a proposito del "Vate" Gabriele D'Annunzio.
Il primo cittadino ha infatti stabilito, giorni fa, di eliminare il logo di "Pescara città dannunziana" dalle carte intestate del Comune, su cui andrebbe quindi a comparire il solo stemma istituzionale.
"Il Vate è stato una figura controversa in vita, per quanto sia innegabile l'importanza della sua figura per la città e per la letteratura" - ha affermato Alessandrini nel motivare la decisione - "come lo sono stati altri illustri concittadini. Personalmente, io preferisco Flaiano, ma la decisione non cela alcun furore iconoclasta o avversione nei confronti di D'Annunzio, né tantomeno nei confronti della passata amministrazione".
Il provvedimento, in ogni caso, non è stato affatto gradito da Forza Italia, che ha già inviato una diffida per bloccarne l'attuazione. Il capogruppo ed il vice del gruppo consiliare, Marcello Antonelli e Vincenzo D'Incecco, hanno scritto una lettera all'amministrazione "rammentare che, essendo i loghi di rappresentanza del Comune istituiti con delibere di giunta, appare evidente l'incompetenza del sindaco ad apportare modifiche al contenuto degli atti".
Alessandrini, dal canto suo, ha tentato infine di spegnere le polemiche sul logo dannunziano: "Pescara non ricorrerà a nessun'altra definizione, né il logo precedente sarà rimosso da dove è stato collocato, come accaduto in passato, impiegando risorse preziose per l'ente".