Questa mattina a Pescara, sul lungomare davanti la “Nave di Cascella” tanti cittadini abruzzesi, le Associazioni della Rete EmergenzAmbienteAbruzzo, alcuni sindaci e alcuni consiglieri delle amministrazioni regionali e provinciali hanno ribadito la loro netta contrarietà al progetto del governo di trasformare la regione Abruzzo in distretto petrolifero.Un presidio per informare, raccogliere firme sulla petizione che chiede la revoca delle concessioni a terra e mare, e per dimostrare, anche con azioni creative, che il destino della nostra regione non può essere deciso “dall'alto” senza tener conto della vocazione del territorio né tanto meno del parere della popolazione.
Due artisti di strada hanno inscenato una divertente pantomima tra una donna vestita con abito tipico abruzzese e il cane a sei zampe simbolo dell'ENI. Circa 200 partecipanti si sono spostati poi a Piazza Salotto per scrivere NO OIL usando i propri corpi.
Erano presenti al presidio il sindaco di Miglianico De Marco, il vice-sindaco di Fara Filiorum Petri Simone, l'Assessore all'Ambiente di Fossacesia Natale, il consigliere regionale del PRC Acerbo, il sindaco di Pineto Monticelli, l'assessore all'ambiente di Casalbordino Galante, il consigliere della provincia di Pescara del PRC Sandro Di Minco. Il fronte del NO istituzionale più passa il tempo più si allarga: molti altri sindaci hanno aderito pur non potendo essere questa mattina fisicamente a Pescara.
Alla domanda di cosa la Regione stia facendo vista la prossima scadenza della moratoria votata l'anno scorso riguardante il Centro Oli di Ortona, il commento è stato unanime: LATITANTE. Intanto la preoccupazione cresce per la legge nazionale in prossima discussione alla Camera dei Deputati ( già passata al Senato) la 1441-ter che di fatto esautora gli Enti Locali da qualunque decisione in materia energetica. Per questo le Associazioni hanno preparato una lettera indirizzata ai parlamentari abruzzesi che li richiama ad esprimersi pubblicamente sul tema e a dichiarare chiaramente quali azioni, sono disposti a mettere in campo per contrastare quella che per la maggioranza dei cittadini abruzzesi è un'autentica devastazione del proprio territorio.