Chirurgia plastica, boom per ritocchi intimi, ma elevato rischio non riuscita

13 Ottobre 2014   12:29  

 La richiesta di interventi ai genitali femminili e' in crescita. In base ai dati raccolti dalla Societa' Italiana di Chirurgia Ginecologica, dal 2011 al 2012 l'aumento dei ritocchi "intimi" e' stato del 24%.

Lo dice la Sicpre, Societa' Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, in occasione del suo 63esimo congresso, in corso di svolgimento a Bergamo.

"Il rischio e' quello di ottenere, dopo l'intervento, risultati peggiori della situazione di partenza - dice Massimiliano Brambilla presidente della sessione del congresso dedicata a questo tema -.

E' un pericolo concreto, anche perche' la ninfoplastica, cioe' la chirurgia dei genitali femminili, richiede un approccio multidisciplinare complesso, con competenze di ginecologia, chirurgia plastica urologia e medicina rigenerativa. Davvero non e' alla portata di tutti, ne' di tutti i centri".

 "In alcuni casi la donna considera poco attraente la propria area genitale, benche' normale, con un impatto negativo sulla vita sessuale - spiega Luigi Frigerio, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e presidente della Societa' Italiana di Chirurgia Ginecologica, tra i moderatori della sessione -.

A volte c'e' una vera e propria confusione tra cio' che e' normale e anatomicamente corretto e cio' che e' ideale. Per questo e' fondamentale informare la donna attraverso un counselling specifico su procedure di cui non conosciamo ad oggi i risultati a lungo termine.

In tutto questo, il medico ha un ruolo educativo importante, per evitare lo sfruttamento commerciale di una problematica emergente che puo' avere ricadute significative sulla qualita' di vita". 


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