La Confartigianato proseguirà, nel suo impegno, per dare un’opportunità di ricollocazione alle imprese aquilane che intendono riavviare l’attività produttiva. E’ allo studio un progetto per l’acquisizione di un capannone dismesso, nel nucleo industriale di Bazzano, in grado di ospitare trenta nuove aziende”.
E’ l’impegno assunto da Luigi Lombardo, presidente della Confartigianato della provincia dell’Aquila. Lombardo, al suo terzo mandato, è stato rieletto alla guida dell’associazione di categoria per acclamazione, nel corso dell’assemblea provinciale della Confartigianato, caratterizzata da numerosi interventi di rappresentanti di imprese del cratere che hanno sottolineato “il contributo dato dall’associazione per la ripresa dell’attività delle micro imprese danneggiate dal sisma del 2009”.
Lombardo è alla guida della Confartigianato dell’Aquila dal 2003. “I nostri associati”, ha dichiarato subito dopo la rielezione, “hanno apprezzato molto l’operazione per la realizzazione a Bazzano di un capannone di 6.600 metri quadrati di superficie utile, dove si sono ricollocate dodici imprese aquilane”.
Altro nodo cruciale la formazione: “Continueremo”, ha sottolineato Lombardo, “l’attività di formazione gratuita per le imprese e i dipendenti. Il tema più importante è legato al recupero, allo smaltimento e al trattamento delle macerie, un filone fondamentale in questo momento. Senza smaltimento delle macerie non si potrà avviare la ricostruzione pesante. Sul piano politico ci batteremo per favorire all’accesso al credito delle imprese e ottenere dalla Regione fondi specifici per le aziende artigiane e un contributo agli interesse: nel 2009 la Regione ha dato solo briciole”, ha fatto notare il presidente Confartigianato, “nel biennio 2010/2011 non ha erogato nulla. Il sostegno da parte della Regione alle Pmi è fondamentale per la tenuta occupazionale e la crescita del Pil”. Infine, una riflessione sulla manovra Monti: “La manovra”, ha concluso Lombardo, “è un’ulteriore scure che si abbatte sulle piccole e medie imprese facendo lievitare i costi e tirando il freno a mano sulla produttività. Non è una manovra che parla di crescita; si fonda solo su un’esagerata tassazione”.