Supera i 2.3000 morti il bilancio, ancora provvisorio e destinato a salire, delle vittime del terremoto che ieri ha colpito il Nepal, il sisma più grave per il paese dopo quello del 1934. Un'altra scossa prolungata (almeno due minuti) di intensità pari a 6,7 gradi della scala Richter è stata registrata nel pomeriggio (ora locale) con epicentro a una sessantina di chilometri a est della capitale. Il bilancio più recente diffuso dal capo ministero dell'Interno denuncia la morte di 2.352 persone e oltre cinquemila feriti. Interi villaggi distrutti sono isolati. Il premier Sushil Koirala ha lanciato un drammatico appello alla comunità internazionale per "aiuto e sostegno". "Riusciremo a superare questo momento, qualunque sarà il costo per farlo", ha affermato, chiedendo ai connazionali in questo momento "di fare il possibile" per salvare vite umane.
"Molte delle vittime sono bambini. Siamo sommersi dalle vittime", ha affermato Pratap Narayan, del Teaching Hospital, che riunisce 12 ospedali nella capitale e nella valle di Katmandu. La regione è senza energia elettrica. Danneggiate le centrali idroelettriche. L'unico aeroporto internazionale del Paese, quello di Kathmandu, è stato chiuso.
Il centro della capitale e la valle di Katmandu con i suoi sette siti inseriti nella lista dell'Unesco, sono stati distrutti: la televisione nepalese parla del 90 per cento di stupa buddhisti, templi hindu e località storiche rase al suolo.
Stanno bene i due italiani - "I ragazzi stanno bene, siamo sollevati". Lo ha detto all'Adnkronos Dafi Krief, la madre dei due fratelli fiorentini, Daniel ed Elia, in viaggio in Nepal di cui non si avevano notizie da una settimana. "Non ci abbiamo ancora parlato perché lì sono saltate le comunicazioni ma l'amica di mio figlio è riuscita a mettersi in contatto con i genitori in Germania", ha spiegato.
I due giovani, avevano raccontato i genitori, avevano "deciso di andare in Nepal. Noi non li sentiamo da una settimana circa. L'ultima volta ci avevano detto che pensavano di fare un viaggio in Nepal. Erano vicino a Pokhara".
Scosse di assestamento - In mattinata ci sono state altra due scosse di assestamento molto forti, una del grado 5,6 grado e una di 6,7, quest'ultima che ha causato una nuova valanga sull'Everest. Una lastra di ghiaccio è precipitata per 800 metri colpendo nuovamente il Campo Base, dove ieri c'erano state 18 vittime. Al momento sono in corso le operazioni di evacuazione.
Si teme che nel picco della stagione, siano un migliaio gli scalatori nella regione. "Ho perso quattro persone del mio gruppo, due nepalesi, un cinese e un australiano. ma la situazione è talmente brutta che le brutte notizie hanno solo iniziato ad arrivare", ha spiegato Temba Tsheri, sherpa della Dreamers destination treks and Expeditions, in una intervista all'agenzia di stampa cinese Xinhua.