Che avrebbe sollevato un polverone il governatore Gianni Chiodi puntanto il dito contro le università "meno eccellenti" (mi si passi l'espressione ardita), lo sapeva benissimo.
Una levata di scudi dei Rettori degli atenei presi di mira, un commento dei Magnifici quasi univoco, "il governatore pensi alla sua regione".
Così in supporto del presidente Chiodi arriva un suo assessore, teramano anche lui e con le deleghe al lavoro, alle politiche sociali ed all'istruzione che in moto di scherno sul Rettore di Urbino scrive due righe su facebook subito condivise anche da Gianni Chiodi:
Che in Italia ci siano troppe sedi universitarie e che la qualità sia spesso troppo bassa e' un fatto.
Al Rettore di Urbino che dice che tutti(!!!) i politici dovrebbero parlare solo di cio' che sanno, ammesso che sappiano qualcosa, vorrei dire che:
1.È noto a tutti che gli studenti italiani si trasferiscono a Urbino dopo aver trovato troppo semplici altri Atenei.
2. Per rimediare alla nostra ignoranza, ci abbevereremo alla fonte dei suoi preziosi libri quali "Bella ciao. Canto e politica nella storia d'Italia", "lo sport del XX secolo" "Sia lodato Bartali" oppure "I'Italia vagabonda, il tempo libero degli italiani."
Sperando che da essi traggano vita altri fondamentali e utilissimi corsi di laurea per gli italiani del futuro.
Purtroppo in Italia la verità spesso scandalizza. — con Gianni Chiodi.
Un nugolo di commenti più o meno positivi per i due politici teramani che per primi hanno voluto colpire le baronie universitarie.