La Confindustria Abruzzo, tramite le parole del vicepresidente Paolo Primavera, ha rimproverato la regione per lo sperpero di denaro per i dipendenti dell’Ente locale:
"Stabilizzare i precari della Pubblica amministrazione. Aumentare gli stipendi di chi già lavora negli uffici regionali. Premi di risultato ai dirigenti. Quando leggo queste notizie mi pare di sognare e di essere non in Italia, ma in un altro Stato. Ma come può accadere? Le imprese private chiudono e licenziano o magari falliscono, la crisi è dappertutto, ma alla Regione e nei Comuni è come se non ci fosse."
I dipendenti della regione non si fanno attendere per una risposta e così mettono nero su bianco l’importo degli aiuti che sono stati dati negli ultimi tre anni alle imprese: quasi 215 milioni euro. Allora sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che le imprese abruzzesi chiudono? Perché sono in crisi se sono stati stanziati tantissimi milioni di euro? Oppure i finanziamenti sono stati dati ai soliti imprenditori amici degli amici?
Ad esempio nell’elenco fornito dai dipendenti della regione si legge che oltre 17 milioni di euro sono stati utilizzati per garanzia fideiussoria a favore di Fira per le imprese (2009)…conosciamo tutti com’è andata a finire la vicendacon lo scandalo dei finanziamenti dati in maniera illecita e la condanna dell’ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli.
Se viene tolto il coperchio dalla pentola non si sa cosa potrebbe uscire fuori, perciò questa miccia che è stata innescata in questi giorni, potrebbe non aver seguito.
Comunque la regione Abruzzo ha una sezione dedicata alla trasparenza e ad esempio in collaborazioni e consulenze spende: oltre 3,5 milioni di euro (alcuni contratti sono pluriennali) , un altro milione viene speso per gli incarichi affidati dall’autorità Ambiente Abruzzo.
In una battuta su Twitter il governatore Chiodi mi rispose: “Gradissima parte co.co.co da anni, prima che fossi eletto presidente” Continuare a fare ciò che hanno fatto negli anni i predecessori , non significa che siano atti giusti.
Comunque le spese della regione sono tante, ad esempio un’altra bella fetta di denaro pubblico viene speso per i locali in locazione: oltre 2,5 milioni di euro.
I premi dei dirigenti regionali del 2011 sono costati: quasi 500mila euro.
Si parla sempre di spending review, le famiglie vengono colpite con l’aumento delle tasse, però l’Iva al 22 per cento significa che aumenta, tutto meno che il proprio stipendio.
Dopo questa polemica avviata dalla Confidustria, la pubblica amministrazione sarà in grado di iniziare a tagliare le proprie spese? E la Confindustria sarà in grado di presentare progetti per il rilancio delle imprese? Sicuramente su questi temi vedremo un’agguerrita campagna elettorale.
Samanta Di Persio