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l terremoto ha fatto un miracolo! Non guardo più la TV. I pochi programmi che vedevo di rado, sono dimenticati, a meno che qualcuno non me li segnali.
Stasera, non so come è successo, lo sguardo è andato su un qualcosa che stava sullo schermo, non so neanche chi l’avesse selezionata.
Ho visto i miei studenti, davanti ad una tenda (probabilmente la foresteria di Coppito 1), che parlavano, ci mettevano la faccia e denunciavano qualcosa di cui mi vergogno.
Basta leggere la bacheca alloggi del sito univaq, un raccoglitore di offerte che mette nero su bianco cosa gli studenti dovrebbero accettare: “4 camere 2 doppie e 2 triple affittasi posti letto a studenti. 15 km da avezzano.; Prezzo: da € 240,00 euro al mese”; “1 stanza doppia appartamento nuovo, classificato A secondo piano di abitazione privata. cucina, ampissimo salone, due grandi bagni tre camere, due già occupate. ingresso indipendente ; Prezzo: 200,00 euro a persona ”; “1doppia + 1singola affittasi villino a rocca di botte composto da 1camera doppia + 1singola,2 bagni, salone con angolo cottura + giardino, arredata. Possibili totali 5 posti.; Prezzo: € 350,00 a persona”.
Penso che possa bastare.
Ma non è tutto. I ragazzi a “Striscia la notizia” parlano di prezzi al rialzo, all’asta, insomma.
Eccola la città che vuole rialzarsi, eccolo lì, lo vedo nei miei sogni, il senso di solidarietà. Quello che ha fatto dire ad alcuni che gli studenti si sarebbero aggregati e ci avrebbero tolto le C.A.S.E..
E, invece, loro si sono impuntati a chiedere un alloggio per studenti, che non verrà.
Magari potevano scegliere una sistemazione autonoma, se fossero stati furbi.
Ma sono così furbi che ora devono schivare le aggressioni dei prezzi, devono destreggiarsi con trasporti costosi e che non tengono conto dell’aumento di utenza. Sì, i nostri ragazzi, quelli che in centro disturbavano il nostro sonno ed ora, nonostante i centro non esista più, decidono di rimanere qui a formarsi, in una Università che a costo di grandi perdite, ha voluto legare il suo destino a quello della città.
Tanto e poco poteva essere fatto. Ma neanche il poco è stato raccolto. Io ho aggregato al mio nucleo famigliare uno studente fuori sede, uno che ha rischiato la vita in via Roma, è amico dei miei figli. Non l’ho aggregato per avere una C.A.S.A., i dati dimostrano che l’avrei avuta ugualmente, forse mi porterà qualche metro quadrato in più. Non so. So solo che una città ridotta come è la nostra, si rialza solo con i giovani.
Un mio studente ha semplicemente elaborato i dati delle assegnazioni delle C.A.S.E. dimostrando che parecchi codici fiscali appaiono in più assegnazioni. Banale e geniale al tempo stesso.
I ragazzi, sì quelli che ancora ci hanno scelto e che viaggeranno sperando in un futuro migliore. Un viaggio, una speranza. Per la vita di tutti noi.
Qualcuno mi ha detto che noi con casa “E” siamo gli unici fortunati in questo terremoto! Sì, è vero, nonostante la nostra casa sia inagibile completamente e nonostante, forse, non la rivedremo più o chissà tra quanti anni, abbiamo avuto una grande fortuna: siamo vivi!!