AGGIORNAMENTI - Nella tendopoli di Collemaggio, dove chi scrive risiede, ad certo punto si è udito un boato proveniente dalla zona rossa, come un rumore di case che crollavano. Neanche due secondi per immergersi nuovamente nella lettura delle ''Memorie di Adriano'', il libro di Margherite Yourcenar che eleva le miserie del potere a paradigma universale della condizione umana, ed ecco che la brandina ha cominciato ad ondeggiare, come fosse su un mare in tempesta. Una scossa di dieci interminabili secondi che hanno percorso come un brivido gelato la schiena e hanno riportato la memoria a quella maledetta notte del 6 aprile.
Nel campo si scatena il panico,
la gente scappa irrazionalmente fuori dalle tende, i bambini
piangono, urla e crisi di nervi da parte degli adulti. Telefonate
frenetiche ad amici e parenti, soprattutto quelli che dormono in case
di cemento e non in rassicuranti tende. Chi ha la connessione ad
internet smanetta freneticamente sul portatile. Si odono sirene
dirette verso il centro, a conferma degli avvenuti crolli. Una
signora viene a sapere che l'epicentro è nei pressi di Campotosto,
dove i parenti sono appena rientrati in casa. I parenti della signora
sono tornati a dormire e vivere in una casa agibile, costruita però
nell'800 e mai ristrutturata. Il telefono dei suoi cari però non
risponde, le linee sono intasate. Ha una crisi isterica, una suora la
rincuora. Tutti chiedono notizie sulla diga di Campotosto, “Se cede
quella è la catastrofe...'' si commenta a bassa voce. Aldo è stato sorpreso
dalla scossa dentro un bagno chimico, e ha temuto che si
rovesciasse. Anche al campo di Collemaggio cominciano ad
arrivare aquilani che erano tornati a vivere in casa, chiedono di
poter trascorrere la notte in tenda.
Infine arriva il
solito sfollato più informato di tutti che ha stampato un'agenzia
Ansa che ha riportato una dichiarazione a firma del direttore
dell’Istituto di geofisica e vulcanologia, il professor Enzo
Boschi. Declama il contenuto alla fioca luce di un lampione: ''La
scossa, dice Boschi, è stata nettamente inferiore, in termini
di energia liberata, di almeno 40 volte rispetto a quella del 6
aprile. Il sisma è stato avvertito molto bene dalla popolazione, ma
rientra nel quadro dell’evoluzione che avevamo detto, avrebbe avuto
code di 4-5 mesi; tale profondità 14,2 chilometri dovrebbe aver
limitato gli effetti negativi. Quest’ultimo evento, dunque non
modifica il quadro complessivo del sistema. Quello che ha resistito
alla prima scossa dovrebbe aver resistito anche a questa. Ma il
problema ha conseguenze psicologiche sulla popolazione perché le
continue scosse creano paura e scoraggiamento''.
Non sto qui a raccontare puntualmente le reazioni degli sfollati, anche perché sarei passabile di querela. Ciò che è lecito dire è che il professor Boschi ha tra gli sfollati una credibilità pari a quella del Mago Othelma o di Wanna Marchi. E questo, va sottolineato, non è una cosa affatto positiva, in quanto complica il già difficile crono-programma per il ritorno alla normalità, e del ritorno nelle abitazioni, che per la Protezione civile è una priorità, anche finanziaria.
Nessuno tra gli sfollati dimenticherà mai infatti che molti aquilani sono morti perché dopo la scossa della sera del 5 aprile sono rimasti a dormire in casa, in quanto la settimana prima della catastrofe e all'indomani di una scossa del 4.0, gli esperti della Commissioni Grandi rischi, con Enzo Boschi in testa, rassicurarono sul fatto che quello che si stava verificando era un normale sciame sismico che lentamente liberava la sua energia, ed asserirono che erano da ritenersi estremamente improbabili scosse di magnitudo superiore a quelle già verificatesi. Certo, aggiunsero per gettar fango sul pseudo-scienziato Giampaolo Giuliani, i terremoti non si possono prevedere, ma di fatto loro hanno erroneamente previsto che non ci sarebbe stato un terremoto devastante.
Solo ieri il
direttore del servizio sismico della Protezione civile Mauro Dolce ha
affermato nuovamente che ''la ripresa dell’attività sismica con
queste ultime scosse appena sopra la magnitudo 3 rientrano
nell’ordine delle cose di una normale progressiva attività
sismica... sono scosse che si sentono, si avvertono ma non producono
alcun danno e non cambiano il quadro di danneggiamento che si è
creato con le scosse dei primi giorni di aprile''
Il professor
Boschi ha sua volta ha recentemente affermato: ''le abitazioni
dell’Aquila rimaste in piedi sono sicure e invito la popolazione a
tornare tranquillamente negli edifici ritenuti agibili''.
Ma gli
aquilani, che alla pellaccia ci tengono, non gli credono più. E
Aldo, quello che e scappato dal bagno chimico, commenta: ''Se Boschi e
gli amici suoi sono convinti di quello che dicono, perché non danno
il buon esempio e vengono a vivere e dormire in un appartamento a
L'Aquila?''
FT
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