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Nell'intervista telefonica il signor Divinangelo Terribile fa il punto sulla paradossale vicenda delle trentasei famiglie di San Nicolò a Tordino, a pochi chilometri da Teramo, che abitavano nella palazzina Uliveto, inagibile e classificata B a causa del terremoto del 2009.
Gli sfollati si apprestano a trascorrere l'inverno in tenda. Questi i motivi della clamorosa protesta: i lavori per la riparazione della palazzina sono stati finalmente finanziati, e i cantieri stanno per partire.
Il problema è che difficilmente gli inquilini potranno tornare a casa prima di un anno e mezzo e da luglio questi post terremotati hanno perso il diritto all'assegno dell'autonoma sistemazione, rimasto solo per i residenti di abitazioni inagibili classificate E. Poche centinaia di euro però indispensabili per pagarsi altrove un canone di affitto.
''Molti degli inquilini - spiega il signor Divinangelo - sono pensionati con la minima, lavoratori precari, disoccupati, famiglie monoreddito e non hanno le risorse per permettersi di pagare un affitto che prima del sisma non pagavano. Alcuni inoltre devono pagare anche il mutuo per il loro appartamento inagibile.''
Insomma: quelli della palazzina Uliveto, è il caso di dire, sono terremotati di serie B. Non hanno casa, ma nessuno li aiuta. E intanto l'assegno di autonoma sistemazione continua ad essere erogato anche a proprietari di case E ricchi e benestanti e che potrebbero, a tre anni e mezzo dal sisma, fare traquillamente a meno di un sussidio, che invece è ancora indispensabile per aiutare i terremotati appartenenti alle fasce di reddito più basse.