Il Graal? È conservato in Abruzzo, precisamente a Lanciano. È questa l'ipotesi lanciata dalla rivista 'Fenix', attraverso un articolo di Isabella Dalla Vecchia riportato sul sito luoghimisteriosi.it.
E qualcuno la clamorosa ipotesi la prende terribilmente sul serio. I particolari nel servizio del tg di Rete8.
Dall'articolo di Luoghimisteriosi.it
''La città abruzzese è legata alla nascita e alla morte di San Longino, il soldato romano che trafisse il costato di Gesù crocefisso, che non solo sarebbe originario di Lanciano, ma che proprio lì sarebbe stato martirizzato, portando con sé il sangue di Cristo. Il tutto testimoniato anche dallo stemma della città, una lancia in primo piano che ferisce il sole (ovvero l'emblema di Dio) sopra tre colli, che rappresenterebbero quelli del Golgota.
Proprio a Lanciano, del resto, avvenne uno dei primi miracoli eucaristici, datato VIII secolo d.C., nel quale fu coinvolto un monaco dell’ordine di San Basilio: durante la messa nella chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano, dubitando della vera presenza di Cristo nell’ostia e nel vino, il monaco si ritrovò con in mano carne e sangue vivo, oggi ancora conservati nell’ostensorio d’argento.
Nel 1970 proprio quest'ostensorio fu sottoposto ad accertamenti scientifici in laboratorio, che riportarono risultati sconcertanti, confermando la presenza di sangue umano del gruppo AB, identico a quello rinvenuto nella Sacra Sindone di Torino.
La stessa chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano, inoltre, conserva inoltre un’Apocalisse particolarmente reale, immortalata in 14 riquadri, dove sono descritti episodi di catastrofi naturali, terremoti, maremoti, glaciazioni, con la rappresentazione del mare che sommerge le montagne e che poi si ritira, la morìa di pesci e alcuni paesaggi che crollano sotto i terremoti.''