In merito agli articoli pubblicati nei giorni scorsi sulla stampa locale sul tema idrocarburi e, in particolare, su quattro nuove richieste di concessioni per l'estrazione di gas nel Teramano e nel Pescarese, CONFINDUSTRIA Abruzzo precisa quanto segue.
La Medoilgas Italia Spa e la Società Adriatica Idrocarburi S.p.A., le due società chiamate in causa, non hanno presentato richieste di concessioni per l'estrazione di gas bensì istanze di permesso per la ricerca di idrocarburi gassosi. Non estrazione quindi ma esplorazione di gas.
In particolare, la Medoilgas Italia Spa ha presentato due istanze: la prima, denominata Villa Carbone, interessa la provincia di Teramo mentre la seconda, denominata Villa Mazzarosa, riguarda alcuni comuni della provincia pescarese. Le altre due istanze, presentate dalla Società Adriatica Idrocarburi S.p.A (ENI), e denominate rispettivamente Cipressi e Santa Venere, interessano la prima le province di Teramo e Pescara e la seconda la sola provincia di Pescara.
Le richieste inoltrate alla Regione Abruzzo e inviate ai Comuni interessati sono relative allavvio della procedura di Screening Ambientale secondo quanto dettato dalle norme regionali in vigore; per cui liter autorizzativo si sta svolgendo nel pieno rispetto della normativa vigente sia regionale che nazionale. Le istanze di permesso di esplorazione in oggetto sono state presentate al Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicate sul Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse e affidate alla valutazione del CIRM, la Commissione Interministeriale per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie, che ne ha determinato lattribuzione alle due società di cui sopra, in quanto i loro progetti di ricerca sono stati giudicati migliori rispetto a quelli presentati in concorrenza da altre società.
Tali istanze di permesso non sono affatto nuove ma risalgono al 2006 e al 2007. Non si tratta dunque di nuove proposte, ma di istanze già da tempo presentate che non sono andate avanti a causa del blocco delliter autorizzativo imposto dalla Regione Abruzzo fino a quasi tutto il 2010.
Quindi non è stata aggirata alcuna legge, in quanto la legge regionale approvata a fine 2010 non pone alcun vincolo allesplorazione di idrocarburi gassosi.
Confindustria Abruzzo intende ribadire come, in un periodo di grave crisi economica, sia quanto mai doveroso evitare di condurre azioni di protesta indiscriminate e contro qualsiasi iniziativa legata alla produzione di energia, rischiando di perdere investimenti fondamentali per la nostra regione, con gravi conseguenze in termini occupazionali ed economici.
Confindustria Abruzzo ritiene che in un momento così delicato sia indispensabile evitare contrapposizioni ideologiche fini a se stesse, che inaspriscono le tensioni, come dimostrato dal recente atto intimidatorio nei confronti della Forest Oil a Bomba, con il danneggiamento doloso delle centraline di controllo.
È opportuno invece avviare un ragionamento comune sul tema dellenergia secondo la visione europea (Strategia di Lisbona) che individua la sostenibilità come linterrelazione positiva tra salvaguardia dellambiente, salvaguardia dei diritti sociali e salvaguardia della capacità economica di produrre reddito.
Coerentemente con tali indirizzi, valutiamo ad esempio con positivo interesse limpegno assunto dalla Regione Abruzzo nel portare la questione della valorizzazione energetica dei rifiuti, una volta acquisito il parere del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche sulle tecnologie più efficaci e meno impattanti, come argomento di discussione al tavolo del Patto per lo Sviluppo, che vede la nostra Associazione tra i principali attori e promotori.