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Il Palazzetto dei Nobili a L'Aquila fu nei secoli , sin dal rinascimento, cuore della vita civile e politica della città, assieme all'adiacente e diruto Palazzo Margherita.
Sugli antichi scranni sedevano i Signori della Camera, cioè il massimo organo di governo della città, poi nel settecento divenne sede della Congregazione dei Nobili. Infine nei tempi più recenti uno spazio a disposizione della società civile e delle attività culturali.
Il terremoto del 2009 lo ha danneggiato, per fortuna in modo non grave, soprattutto a causa di un improvvido restauro degli anni 90 che sostituì il leggero ed antisismico tetto di legno, con pesante e inopportuno cemento armato.
ll 7 dicembre prossimo il Palazzetto dei Nobili verrà restituito alla città, dopo una restauro durato un anno mezzo, che ha riguardato sia la struttura architettonica che il ricco e prezioso apparato decorativo.
Sono state restaurate anche la Fontana esterna e la statua di Carlo II, antico despota spagnolo degli abruzzesi, che fa da ornamento all’elegante facciata.
L'intervento è stato reso possibile dal milione di euro raccolto e donato dalla Camera dei Deputati. Parteciperà per questa ragione alla cerimonia del taglio del nastro il presidente Gianfranco Fini.
ll Palazzo diverrà da subito la sede del Comitato per la Candidatura dell’Aquila a Città Europea della Cultura per il 2019.
La riapertura dello storico edificio, che tornerà ad essere chiamato con il suo originario nome, ovvero Palazzo della magnifica Camera, rappresenta un passo importante per la riconquista della città, un'altra seppure rara luce che si accende nell'oscurità e nel silenzio che regna oltre le transenne che delimitano ancora l'inviolabile zona rossa.
Un passo importante, dicevamo, ma nessuno lo dimentichi, solo uno dei cento, o meglio dei 99 passi da compiere lungo un dissestato cammino lastricato di incognite, progettuali, giudiziarie ed economiche.
Filippo Tronca