L'appalto
per sbancare mezza collina a Sant'Elia e realizzare le piattaforme di
cemento sulle quali poggeranno i pilastri per le palazzine
antisismiche è stato aggiudicato da una associazione temporanea di
imprese guidata dalla “Prs produzione e servizi” Srl di Avezzano,
la capogruppo.
Fra le ditte
subappaltatrici la Di Marco Srl che fa capo a Dante Di Marco, 70enne
residente a Carsoli, che oltre ad essere il suo amministratore unico,
risulta essere socio fondatore della “Marsica Plastica srl”. Due
società che hanno sede a Carsoli nel medesimo indirizzo.
La prima, è
bene sottolinearlo, non è mai stata coinvolta direttamente in
indagini antimafia. Ma la seconda, la “Marsica Plastica srl”,
vedeva come socio, assieme a Dante Di Marco, Achille Ricci, arrestato
tre settimane prima del terremoto. Il nome dice poco, ma sicuramente
si ricorderà il nome dell'operazione, “Alba d'Oro” e quello del
politico mafioso al quale era legato il tesoro occulto: Vito
Ciancimino . Allora il Gico della Guardia di Finanza sequestrò anche
un villaggio turistico a Tagliacozzo.
Fra i soci
anche Ermelinda Di Stefano, moglie del commercialista siciliano
Gianni Lapis, accusato di essere il regista degli investimenti del
tesoro Ciancimino.
Questo
l'antefatto, contenuto in un articolo a tutta pagina uscito oggi su
Repubblica a firma di Attilio Bolzoni . Che ha suscitato l'immediata e
irritata reazione del prefetto dell'Aquila Franco Gabrielli, tanto da
convocare nel pomeriggio una conferenza stampa ad hoc. Dalla quale
tuttavia non è uscita alcuna smentita ai contenuti dell'articolo di
Bolzoni.
“Al
momento i contratti con le societa' che stanno realizzando le casette
antisimiche all'Aquila non sono stati ancora stipulati” ha chiarito
subito il prefetto. Le lunghe procedure burocratiche per portare a
termine gli accertamenti sulle ditte faranno slittare la stipula dei
contratti. Risultato: le ditte lavorano senza contratto, e in molti
già si domandano chi pagherà gli operai se la loro ditta un domani
dovesse risultare collusa in base agli accertamenti.
Numerose
istruttorie sono in corso sulle ditte in ballo ha detto il prefetto.
Che considera i lavori avviati, per un importo complessivo di 426
milioni di euro, fuori pericolo di infiltrazioni malavitose.
(MS)