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Paolo Pisanelli è un regista e fotografo che ha voluto raccontare, attraverso un film-documentario intitolato "Ju tarramutu", il silenzio che dopo il maledetto sisma del 6 aprile di due anni fa si è impossessato dell'Aquila e dei suoi cittadini.
Il cineasta definisce la sua pellicola "Un viaggio nei territori della città più mistificata d'Italia. Uno scoppio di passione, di rabbia e d'amore.". In seguito, nel corso della presentazione del film avvenuta venerdì scorso a Roma, il regista ha cercato di spiegare meglio il film: "Alla violenza naturale del terremoto si sono sovrapposte la voracità degli interessi, la velocità delle urbanizzazioni, l'impatto violento del Progetto C.A.S.E. che ha sconvolto senza pianificazione un territorio bellissimo. E, nel tempo, lo smarrimento degli abitanti è diventato rabbia, ribellione contro gli sprechi, le carenze organizzative, le speculazioni politiche ed economiche...".
Paolo Pisanelli è laureato in architettura ed ha ottenuto un diploma presso Centro Sperimentale di Cinematografia. Ora insegna Comunicazione Multimediale alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Teramo e, dal 1996, realizza documentari.
"Ju tarramutu" è un tributo alla città dell'Aquila e agli aquilani che, dopo qualche iniziale e comprensibilissimo momento di scoraggiamento, non hanno mai rinunciato a far sentire la propria indignazione per il trattamento ricevuto e le terribili risate di sciacalli vestiti da imprenditori. Pisanelli ha così concluso: ""C'é una cosa che nessuna tv, nessuna radio può riportare fedelmente: il silenzio. Nei primi giorni dopo il sisma il silenzio era ovunque. Non solo tra le macerie. Le persone andavano in giro come fantasmi. In mezzo alla gente c'era il silenzio, dentro la loro testa c'era il silenzio.". Un silenzio assordante.
Il film uscirà nelle sale il 6 aprile distribuito da ZaLab.
Francesco Balzano