L'Idv: "Chiodi vuole privatizzare i nuovi ospedali pubblici con il project financing''

12 Settembre 2011   14:05  

Il gruppo dell' Idv alla Regione ha presentato una mozione che impegna il presidente Chiodi e la giunta a sottoporre all'esame e all'approvazione del Consiglio regionale l'accordo di programma relativo ai fondi ex art. 20 per la realizzazione degli ospedali prima della sua sottoscrizione con il ministro Fazio.

"Chiodi - ha spiegato Carlo Costantini, consigliere regionale dell'Italia dei valori - vuole valorizzare i siti che ospitano gli ospedali di Giulianova, Sulmona, Avezzano Lanciano e Vasto, per trasformarli in centri direzionali o villette vista mare da mettere sul mercato e poi vuole individuare nuovi siti per realizzare ex novo cinque ospedali. Il problema - ha proseguito - e' che ha 200 milioni di euro e i cinque nuovi ospedali costano almeno 400 milioni di euro.

Si tratta di un progetto irrealizzabile che farebbe cambiare idea a chiunque, ma non a Chiodi che sta cercando di ingegnarsi per ipotizzare l'intervento del privato attraverso il project financing.

In questo modo - ha sottolineato - regala ai cittadini abruzzesi anche la privatizzazione delle gestioni di cinque ospedali pubblici, in quanto il project finanicng assicura il recupero dell'investimento del capitale privato proprio dagli introiti della gestione".

Il consigliere regionale dell'opposizione ha sostenuto anche che per rimediare le risorse che mancano per realizzare il progetto, Chiodi ha dato mandato ai direttori generali delle Asl di operare "una sorta di ricatto alle amministrazioni comunali.

I direttori - ha aggiunto - hanno dovuto, infatti, scrivere ai sindaci che se vogliono il nuovo ospedale non solo devono individuare il nuovo sito nel piano regolatore ma devono anche cambiare la destinazione urbanistica, gli indici edificatori ed i parametri urbanistici dei siti che ospitano i vecchi ospedali da rottamare"

Per l'esponente dell'Idv il presidente Chiodi non ha questi poteri in quanto "e' un commissario nominato per ripianare i conti e ridurre la spesa e non per ipotecare il futuro degli abruzzesi e privatizzare gli ospedali pubblici". Da parte sua il senatore dell'Italia dei valori, Alfonso Mascitelli, ha messo in evidenza che stando alla Costituzione "la potesta' legislativa riguardante la sanita' compete alla Regione" e dunque "non puo' essere un commissario ad acta, che e' un organo amministrativo del Governo, ad adottare il nuovo Piano sanitario".

Il senatore ha quindi sostenuto che per quanto riguarda le strutture da realizzare e convertire "il programma operativo, l'unico in Italia approvato con legge dello Stato, prevede tre passaggi importanti, vale a dire, cronoprogramma, istruttoria tecnica e tempistica per realizzare gli interventi. Stando pero' alle nostre verifiche nessuno di questi passaggi e' stato fatto con il rischio che la questione dei nuovi ospedali si riveli l'ennesima patacca mediatica. Credo che - ha detto Mascitelli - questo sia un elemento non solo vergognoso sul piano etico ma anche di violazione di legge che si ripercuotera' ancora una volta sull'Abruzzo frenando e rallentando quella che dovrebbe essere un sana politica di programmazione sanitaria. Il commissario Chiodi prima si dimette e meno danni fara' alla sanita' abruzzese".

Mascitelli parlando infine della riduzione dei costi della sanita' ha detto che il manager della Asl di Pescara Claudio D'Amario "prima di pensare ai dipartimenti deve rinunciare alla macchina con autista perche', stando al Patto per la salute e al Piano di rientro, le spese non obbligatorie devono essere abrogate dalle Asl abruzzesi. Avere una machina con autista non e' una spesa obbligatoria ma vergognosa nel momento in cui si chiede ai cittadini di pagare i ticket sulla sanit


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