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Nel quartiere San Francesco è possibile imbattersi in una casetta di pietra con un bel tetto rosso, anche se colorato, si tratta di eternit. È il locale caldaie ad uso condominiale. Dal 1992 la legge impone la rimozione dell’amianto e il decreto legislativo 81/2008, il cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza, ribadisce lo stesso concetto.
Le norme valgono sia per il privato che per il pubblico e le spese di bonifica sono a carico del proprietario. Il cittadino quasi sempre ha fatto orecchie da mercante, da una parte perché ha sottovalutato o non era a conoscenza dei danni alla salute che può causare l’aerodispersione delle fibre di amianto e dall’altra i costi sono elevati. Con il Decreto Legge 63/2013 sono previste una serie di detrazioni fiscali per chi effettua la bonifica dell’amianto e sarà possibile detrarre fino al 65% della spesa sostenuta per l’intervento.
Inoltre il Governo si è impegnato a prolungare tale agevolazione fino al 2020. Dalla foto si nota che il tetto è sgretolato, scheggiato e, cosa ancora più grave, è adiacente ad abitazioni. Il Dottor Carpentiero in un’intervista ha dichiarato che la non bonifica dell'amianto può portare a dispersione incontrollata delle fibre che normalmente sono "imprigionate" nella struttura di cemento amianto (eternit). La liberazione di fibre può fare ammalare i cittadini che si trovano in zona e che respirano le fibre. Il rischio è il mesotelioma in prima battuta, ma anche vari tipi di Carcinomi (polmonare, gastrico, intestinale, renale in primis) ed i costi sono elevatissimi, non quantificabili.
L’Organizzazione Mondiale della sanità ha più volte sottolineato che il picco delle malattie da amianto si avrà nel 2020, ma proprio in questi giorni il nostro Governo minaccia tagli alla sanità: ammalarsi diventerà un lusso, non va sottovalutato il pericolo amianto.
Samanta Di Persio