La signora Matilde vive nella tendopoli di Paganica, in via di smantellamento.
Prima del sei aprile viveva nelle case popolari di Monticchio, ora inagibili e seriamente danneggiate, ma classificate B.
La signora Matilde dunque come gli altri inquilini indigenti non ha diritto ad un appartamento del Piano Case, riservati agli sfollati con case classificate E, eppure per riparare il suo appartamento ci vorrà più di un anno, forse due.
Forse potrà ottenere una casa di legno del Piano MAP, o una casa mobile del piano MAR. Ma nessuno sa dove e quando.
La signora Matilde in un albergo lontano dalla città non ci vuole andare, o meglio non ci può andare, perché lavora in una ditta di pulizia per 600 euro al mese e attacca all'alba. Impossibile, assicura alla sua età fare la pendolare. Per mantenere il suo lavoro e uil suo magro stipendio è costretta a dormire in tenda a novembre in una delle città più fredde d'Italia. E se come pare la tendopoli sarà tra pochi giorni smantellata, come unica alternativa avrà quella di dormire in macchina.
La signora Matilde ha cercato anche una casa in affitto a L'Aquila, ma le hanno fatto solo proposte indecenti.
La signora Matilde ha pure il problema dei suoi due barboncini. Da loro non si vuole proprio separare, però questo gli complica ancora di più la vita.
La signora Matilde se la prende anche con gli extracomunitari, i macedoni in particolare. Anche lei come molti altri terremotati in estrema difficoltà sospetta che se ne stiano approfittando, che stiano scavalcando gli aquilani nell'assegnazione degli alloggi.
Della signora Matilde, e di altre migliaia di sfollati come lei, Bruno Vespa non ne parla mai. Le telecamere dei tg nazionali, quando vengono a L'Aquila ad immortalare le inaugurazioni del Presidente Berlusconi, la signora Matilde non la inquadrano, perché rovina l'algida scenografia della ricostruzione dei record e dei presunti miracoli.
Filippo Tronca
DELLA SERIE TERREMOTATI
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