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E' stato un momento di riflessione importante su quanto è stato fatto e quanto resta da fare per recuperare il patrimonio archivistico e librario danneggiato dal sisma del 2009. La conferenza "La Tutela dei beni Cartacei dopo il terremoto", organizzato nell'ambito delle Giornate Europee del Patrimonio dalla Direzione Regionale per Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo e svoltasi oggi presso l'Archivio di Stato dell'Aquila, ha confermato la complessità del lavoro svolto per il censimento dei danni e il recupero di una mole enorme di documenti spesso antichi e preziosi conservati negli archivi comunali, ecclesiastici e in quelli di tutti gli altri enti ed istituzioni diffusi sul territorio del cratere che ricomprende 57 comuni tra cui la città capoluogo d'Abruzzo. Questi primi interventi attuati dall'Ufficio del Vice Commissario per la tutela del Patrimonio Culturale danneggiato dal sisma hanno evidenziato come il terremoto abbia aggravato una situazione precaria e di degrado in cui versavano soprattutto gli archivi comunali spesso sistemati negli scantinati e sotterranei dei palazzi municipali. Per quanto riguarda invece le raccolte conservate nelle chiese, buone notizie arrivano dalla Collegiata di Santa Maria Paganica a L'Aquila dove è stato recuperato per intero il prezioso archivio contenente libri e documenti risalenti fin dal XIV secolo tra cui due rari antifonari, databili tra il XIV e il XV,di cui è appena terminato il restauro; si sta invece iniziando a valutare il tipo di intervento di recupero, finanziato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo, per altri sei volumi dello stesso archivio, si tratta di due antifonari e di quattro codici ecclesiastici risalenti al XV secolo. E', invece, quasi del tutto disperso l'archivio comunale di Goriano Sicoli. La Soprintendenza ai Beni Archivistici per l'Abruzzo si è mossa immediatamente dopo il sisma con un'azione di collegamento informativo per ricostruire una mappa di tutti i siti archivistici ricompresi nel territorio del cratere. Ad oggi la situazione è ancora molto indefinita perché tantissimi archivi sono ancora sotto le macerie e di tantissimi altri non si conoscono le destinazioni perché di proprietà non statale. Tutto il lavoro svolto ha però evidenziato la necessità di attrezzare locali idonei per i depositi del materiale recuperato. Poi, si dovrà pensare a sostenere le amministrazioni nella fase di trasloco di questi beni che oggi si trovano in una situazione di estremo disordine anche in quegli archivi che erano stati riordinati e risistemati prima del sisma.
Per quanto riguarda, invece, le biblioteche sono 32 quelle danneggiate dal terremoto che conservano non meno di due milioni di volumi, oltre ai beni documentari su supporto pergamenaceo e cartaceo o in formato filmico e digitale. Tra questi ci sono anche 52 volumi del XVII e del XVIII secolo con legatura in pergamena provenienti dalla Biblioteca del Convento di Santa Chiara a L'Aquila che per il pesante stato di degrado in cui versavano sono stati fotografati, imbustati e congelati in un freezer a -20 gradi per arrestarne il deterioramento. Una situazione dunque molto difficile che prevede una fase di restauro lunga e delicata e che avrà bisogno di molte e qualificate professionalità. Per questo motivo è nato a L'Aquila, il progetto è stato presentato nell'ambito della conferenza odierna, il Corso di aggiornamento professionale avanzato per operatori del restauro di Beni Archivistici e Librari nell'ambito del Progetto REPAQ – Restauro Patrimonio Archivistico e Librario dell'Aquila, che ha sede presso l'Archivio di Stato dell'Aquila. Il corso è stato finanziato dal Premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei e realizzato dall'Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario in collaborazione con tutti gli altri enti che hanno sottoscritto un'apposita convenzione e che si occupano di tutela e valorizzazione dei Patrimonio Archivistico e Librario. Nel corso della conferenza di oggi il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Abruzzo, Fabrizio Magani ha dichiarato che è importante aver trovato un momento di riflessione sulla situazione del Patrimonio Archivistico e Librario "perché è un tema fondamentale per il recupero del Patrimonio Culturale danneggiato dal sisma. Per questo motivo – ha spiegato – abbiamo voluto inserire questa giornata nell'ambito del nutrito programma delle Giornate Europee del Patrimonio che inizieranno domani anche qui in Abruzzo. Oggi far le altre cose una giornata anche perché abbiamo inaugurato il Laboratorio per il restauro del Patrimonio Cartaceo che è stato realizzato grazie al progetto REPAQ e grazie all'apporto economico del Premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei che ha finanziato per 200mila euro l'intero progetto. E' un fatto fondamentale per l'aggiornamento professionale e per tanti giovani che potranno affacciarsi al vasto mondo del restauro". L'avviso pubblico per la selezione di sei restauratori è già on line ed entro la metà di ottobre per passare alla realizzazione del corso entro la fine dell'anno "E' stato un lavoro esemplare – ha spiegato Armida Batori direttore scientifico del Progetto REPAQ - perchè è stato un lavoro di squadra che ci ha portato in poco tempo a centrare due obbiettivi: la realizzazione di un laboratorio di restauro e la possibilità di fare formazione avanzata nel campo della tutela del Patrimonio Cartaceo". Comunque il corso che di qui a qualche settimana inizierà sarà unico in Italia perché " metterà a punto – ha sottolineato Maria Cristina Misiti Direttore dell'Istituto per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario – attraverso i restauratori che formeremo, un modello di intervento per i beni cartacei nelle situazioni emergenza come è stato qui a L'Aquila".