Li Calzi: urgente il posto fisso di polizia al San Salvatore

A rischio la sicurezza di medici e utenti

09 Dicembre 2010   12:45  

Dopo l’ultimo episodio di violenza avvenuto la notte del 3 dicembre presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore (**) il COISP – Sindacato Indipendente di Polizia -  torna a sollevare la problematica relativa alla chiusura dell’importante ufficio di Polizia presso il citato ospedale. Il Posto di Polizia costituisce infatti un ottimo deterrente alle brutte situazioni che spesso mettono in difficoltà anche i medici.

Il COISP è da sempre contrario alla chiusura di uffici di Polizia in quanto la sicurezza dei cittadini è prioritaria su tutto e già febbraio dello scorso anno ha duramente contestato la scelta di non riaprire l'ufficio, dettata dalla mancanza di personale, andando così contro la volontà dell’allora Questore Dr Piritore. Da quel momento alle funzioni dell'ufficio sopperisce la volante, penalizzando il territorio che è sempre più spesso vittima di furti e tentativi di furti notturni. Ad una prima proposta di  rimodulazione dell'organico della Questura con l'assegnazione di uomini di uffici non strategici al Posto del Pronto Soccorso, si affianca oggi anche l'idea di spostare il personale di pattuglia più anziano.

Nuovo appello dunque al Questore dal Coisp, sostenuto dalla Preside della Facoltà di Medicina, dottoressa Maria Grazia Cifone - che segnalò l’importanza del presidio di Polizia sia per la sicurezza degli studenti universitari si per quella dei medici e dei pazienti presenti - e da un comitato di cittadini che effettuò una raccolta di firme per richiedere la continuità operativa nelle 24 ore dell’ufficio.

Ai nostri microfoni nell'intervista telefonica il Segretario Generale Provinciale del Coisp - Santo Li Calzi.

 

(**) dal quotidiano Il Centro del 4 dicembre 2010

Mette a soqquadro il pronto soccorso e picchia un medico che cercava di bloccarlo. L'uomo, un romeno di 35 anni che lavora nella ricostruzione, era ubriaco ed è stato arrestato dai carabinieri. Proteste per la chiusura notturna del posto fisso di polizia.  L'uomo, che era stato portato al pronto soccorso privo di sensi, si è risvegliato, e ha preso a danneggiare macchinari e le suppellettili aggredendo un medico. Il romeno, Antonin Avdei, residente a Viano in provincia di Reggio Emilia, impiegato quale muratore presso una ditta che lavora all'Aquila nel post terremoto. Questi mediante un'asta di ferro di quelle utilizzate per il supporto delle flebo, ha dapprima gravemente danneggiato i locali ed i macchinari e poi si contro il dirigente sanitario, 59enne, Massimo Mortari provocandogli lesioni guaribili in 30 giorni. Alla vista dei carabinieri, coordinati dal capitano Marcello D'Alesio, il muratore non ha cambiato condotta tanto da non voler dichiarare né le proprie generalità tantomeno seguire in caserma i militari, che sono riusciti comunque ad evitare il peggio bloccandolo subito. Gli sono contestate lesioni personali aggravate, danneggiamento aggravato, rifiuto di fornire le proprie generalità e resistenza a pubblico ufficiale. «Tali fenomeni, soprattutto da parte di stranieri dell'est europeo» si legge in una nota dell'Arma «sono molto frequenti, soprattutto perché nel post terremoto molti di essi sono impiegati in qualità di muratori e manovali presso ditte edili e, purtroppo, molti fanno uso indiscriminato di sostanze alcoliche». L'ultimo arresto per motivi più o meno simili, è accaduto la settimana scorsa dentro il Bar La Dolce Vita, dove un romeno, in chiaro stato di ebbrezza alcolica, stava infastidendo gli altri clienti. Anche in questo caso l'intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. Il personale del pronto soccorso, diretto dal dottor Luigi Valenti invoca una maggiore tutela nelle ore notturne. Infatti, da circa un anno, la presenza di persone ubriache al pronto soccorso è aumentata in modo esponenziale. Per cui la richiesta, anche a fronte di un personale a maggioranza femminile, è di riattivare la presenza notturna di un agente del posto fisso di polizia.  Finora gli appelli non hanno avuto alcun seguito. Anche il sindacato di polizia Coisp, prima della chiusura notturna del posto fisso, aveva protestato per questa decisione ma anche in questo caso non è accaduto nulla. Ora, dopo questo episodio, le cose potrebbero cambiare.


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