Raddoppio della statale di Navelli: quattro indagati

27 Ottobre 2010   11:47  

Raddoppio della statale 17 Navelli – Castelnuovo: come si apprende oggi dal quotidiano Il Messaggero, ci sono quattro indagati presentati alla procura della Repubblica: sono i dirgenti della Regione Abruzzo Antonio Perrotti, Pierluigi  Caputi, Donatella Veluscek, Antonio Sorgi.

Il reato contestato sarebbe quello di aver omesso, si legge nelle carte '' di effettuare con esito positivo la verifica dell’impatto ambientale prevista per la normativa della Regione Abruzzo autorizzando, approvando, e ponendo in esecuzione i lavori sulla statale 17 dell’Appennino Abruzzese, tronco L’Aquila - Navelli avente a oggetto l’adeguamento della sede stradale e miglioramento degli innesti nel tratto compreso... e nonostante i detti lavori di adeguamento della statale 17, nel tratto di 10,5 chilometri corrispondente alla Piana di Navelli, prevedessero oltre all’ampliamento della sede stradale, con il mantenimento della originaria suddivisione in due corsie, la costruzione di ampi svincoli di raccordo e di nuove strade complanari in prossimità degli stessi e la modifica, a tratti, dell’altimetria e del tracciato nelle loro rispettive qualità''.

Insomma l'opera, come più volte denunciato dai comitati che si formarono contro il progetto, e dall'immancabile associazione “Italia Nostra”, era troppo invasiva e sovradimensionata, eppure si è proceduto lo stesso.

Ad opporsi contro il progetto fu anche Vittorio Sgarbi e l'ex-presidente del Parco nanzioanle del Gran Sasso , Walter Mazzitti. Rievochiamo qui di seguito un suo appello del 2006:

Nel corso di un’inconsueta conferenza stampa itinerante, che dal bivio di Civitaretenga si è snodata lungo la Piana di Navelli, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nella persona del suo Presidente, Walter Mazzitti, ha espresso la propria posizione in merito al raddoppiamento della Strada Statale 17, lanciando, dal punto di vista privilegiato di un Ente preposto alla salvaguardia e alla tutela del territorio,  il proprio preoccupato grido di allarme per le conseguenze disastrose che i lavori di ampliamento stanno avendo su uno dei comprensori paesaggistici, storici ed artistico – culturali  più interessanti e più ricchi di emergenze culturali d’Abruzzo.

«Abbiamo in tal modo voluto mostrare, attraverso l’esperienza oggettiva dello sguardo, cosa sta accadendo nella Piana e quale sia l’impatto visivo del nuovo ingombro stradale sul paesaggio - ha spiegato Mazzitti - quello stesso paesaggio del quale Silone scriveva avesse La bellezza di un giardino e dimostrasse un amore della terra che commuoveva, come ogni amore di cui si teme l’estinzione».

Se anche Vittorio Sgarbi nel suo libro “Un paese sfigurato” – Viaggio attraverso gli scempi d’Italia”, sceglieva, quale caso esemplare dell’Italia degli interventi rovinosi, la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Civitaretenga, facendo dell’immagine del tempio “tagliata” dal  guardrail addirittura la foto di copertina, numerosissimi sono gli elementi artistici ed archeologici compromessi dal  progetto di ampliamento stradale.

«La SS 17 – spiega il Presidente del Parco - ricalcando il percorso dell’antica via romana “Claudia Nova” e l’antico tratturo L’Aquila – Foggia, rappresenta non soltanto un esempio unico di strada storica ancora largamente intatta,  ma anche uno straordinario punto di vista per chi la percorra e il cui sguardo venga rapito, a destra e a sinistra, ora da un borgo, ora dai colori dei campi, ora da una chiesa, ora da un castello. Tutto questo, con la creazione del nuovo piano stradale svanirà semplicemente allo sguardo: un caso per tutti la chiesa di Santa Maria di Cinturelli, praticamente scomparsa dall’orizzonte.

Un intervento paradossale e certamente sproporzionato alle effettive esigenze della collettività rischia di compromettere per sempre i valori di un territorio ricchissimo, di storia, come hanno evidenziato i sondaggi archeologici, di tradizioni: al punto che un progetto multi - regionale guarda all’inserimento dei Tratturi nella lista del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, e di colture di pregio: si pensi soltanto che la zona ha recentemente ottenuto la DOP per la produzione dello zafferano».

«Occorre – ha concluso Mazzitti – mettersi insieme intorno ad un tavolo comune, con tutte le parti coinvolte, gli enti locali, gli esperti, le associazioni culturali e dei cittadini, affinché, pur nello stato avanzato dell’opera, si possano individuare le linee operative per un ridimensionamento del progetto, funzionale ad evitare la rovina e il totale snaturamento di un territorio di rarissimo pregio ambientale ed antiche tradizioni».


Nel luglio del 2006 fu il WWF a solecitare la valutazione di impatto ambientale
 
Il Wwf alla Regione: si rischiano sanzioni dalla Ue

L’Aquila. «Sui lavori alla Piana di Navelli l’Italia e l’Abruzzo rischiano l’apertura di una procedura di infrazione, a causa della necessità di effettuare la Valutazione di incidenza ambientale (Via) prevista dalla Direttiva Europea a tutela di habitat e specie prioritarie per l’Ue». Lo sostiene il Wwf rendendo noto che il Ministero dell’Ambiente, in seguito a un suo esposto sui lavori, ha inviato una nota alla Regione.

Il presidente del Wwf Abruzzo, Dante Caserta, ha annunciato che l’associazione invierà un esposto anche alla Commissione Europea. Il Wwf - ha aggiunto Caserta - «chiede al Presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, di emettere subito un’ordinanza per bloccare i lavori come forma di autotutela per i rischi finanziari che corre la Regione in caso di procedura di infrazione.
Questa sospensione darà la possibilità di applicare quanto previsto dalle norme europee sulla”Via”: sarà l’occasione per individuare le misure per rendere più compatibile l’intervento».

Anche il deputato Pierluigi Mantini, annunciando iniziative, ha affermato tre giorni fa che «Le opere di ampliamento rischiano di compromettere i valori della piana di Navelli».

Critiche ai lavori e per i mancati controlli sono stati fatti anche dai Repubblicani europei.


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