"C'e' chi ci accusa ingiustamente di essere gia' in campagna elettorale e chi invece, in questo modo, vi e' dentro nei fatti. Nella Struttura di coordinamento della ricostruzione non c'e', infatti, un solo assunto in piu'; solo rinnovi di contratti gia' in essere, col semplice obiettivo di non disperdere quel patrimonio di esperienze, acquisito in anni ormai di lavoro sul campo. Inoltre, con la riorganizzazione, abbiamo realizzato quello che voleva il Governo, ossia la diminuzione dei costi del 40 per cento.
Riduzione, si noti, richiesta solo alla Struttura commissariale". Il presidente della Regione Abruzzo, Commissiario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, replica cosi' a chi, "in totale malafede", vede "altro" nella proposta organizzativa "studiata invece, esclusivamente, per il bene del territorio terremotato e della sua gente". "Le persone scelte - fa notare - sono tutte al lavoro dal 6 aprile 2009 e, per quelle che vengono dai ruoli regionali sottolineo che saranno ancora al lavoro senza un euro in piu', considerato che per l'avvalimento non sono previste ulteriori forme di retribuzione".
"Non sono disposto a tollerare pressioni o qualsivoglia influenza esterna - assicura Chiodi - da parte di chiunque volesse tentare di far entrare nella Struttura nuovi elementi. Stiamo portando avanti una sana politica di riduzione dei costi di organismi e personale ed e' per questo che, in prospettiva, la governance sara' assicurata dalle migliori professionalita' che, con competenza, dedizione ed abnegazione, hanno gia' operato in maniera encomiabile per L'Aquila e per i restanti comuni del cratere sismico". "Meno di un centinaio di persone - ricorda il Presidente/Commissario - e' stato in grado di gestire circa un miliardo e mezzo di euro all'anno, con un rapporto gestito/personale unico per efficienza in una pubblica amministrazione".
Per Chiodi si tratta di "un doveroso riconoscimento all'impegno di quei tanti giovani che hanno speso preziose energie per ottenere ottimi risultati in tempi brevi, come l'avvio anche della ricostruzione pesante ad appena tre anni dal sisma". "Oggi - informa Chiodi - sono aperti piu' di 600 cantieri per le sole case E, le piu' compromesse. Come si fa a non confermare la fiducia a queste persone? Tutto il resto sono semplici parole in liberta'".