Roberto Benigni ha partecipato a un evento nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia dedicato alla lingua italiana, svoltosi all'interno del Parlamento europeo a Bruxelles. "Viva l'Italia", ha detto il comico in italiano, in francese e fiammingo. Poi, si è scusato per l'ingessatura al piede sinistro: "Mi è venuto addosso una persona in Italia che ha deciso di fare un passo indietro. Mi avevano detto di stare tranquillo, non si muove, non lo fa...", ha scherzato. Per un secondo torna serio: "Non è vero, sono caduto", prima di una nuova staffilata: "In Italia è un periodo in cui cadono molte persone. Non vedo il presidente del Consiglio, non è che è successo qualcosa? L'ultima frase che ho sentito dire in Italia è 'la maggioranza è solida' ".
Benigni esalta "lo strepitoso modello belga", Paese senza governo da poco meno di un anno e mezzo: "In 15 mesi tutto è andato su, loro hanno tutte le fortune, noi invece il governo ce lo abbiamo". In seguito, rivolto ai parlamentari europei, domanda: "Non è che c'è qualche traditore tra di voi, qualcuno che è andato in bagno, tra i traditori c'è anche il 'Manneken pis' (la statua simbolo di Bruxelles che ritrae un bambino che fa pipì, ndr) ?"
Terminata la tagliente satira alla politica nostrana, il toscanaccio è di nuovo serio: "Non vedo l'ora di tornare nel mio Paese, che è il Paese della resurrezione, del miracolo permanente. E' un momento straordinario per l'Italia perché la speranza si manifesta nella disperazione compiuta, ma è un Paese sanissimo, meravigliosamente sano, quante ne abbiamo passate". La lode all'Italia continua con l'elenco dei nostri storici personaggi eccellenti, Dante su tutti, del quale legge il 26esimo Canto dell'Inferno, citato anche da Primo Levi in "Se questo è un uomo".
Tra terzine e parafrasi, Benigni non manca mai di ricordare la grandezza della nazione italiana, infarcendo la 'lezione' su Dante di richiami all'attualità. Il comico ricorda a tutti che siamo stati noi "a inventare la parola banca, che abbiamo prestato a tutta Europa e adesso noi abbiamo il debito...". A proposito dei greci, invece, rammenta il debito immenso che abbiamo" nei confronti di quella civiltà. Infine, una proposta: "Vorrei che ogni giorno dessimo un euro per il pensiero, la filosofia e la logica" che abbiamo ereditato. Quindi, il premio Oscar si è alzato in piedi, non senza difficoltà, ed ha declamato il 26° canto dell'Inferno dedicato ad Ulisse.
A fine intervento, il Parlamento europeo gli tributa una standing ovation e Giuliano Amato, anche lui presente all'evento, lo definisce la persona che "ha contribuito di più, insieme al Presidente Giorgio Napolitano, a diffondere il nostro senso nazionale".
Francesco G. Balzano