Con una nota congiunta il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, il WWF Teramo, e gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti della Provincia di Teramo, chiedono all'ANAS, a Provincia, al Parco Gran Sasso e Monti della Laga e al Comune di Crognaleto, di attivarsi affinchè la cosidetta "Strada maestra del parco", coincidente con il tratto di statale n. 80 che va da Montorio al Vomano ad Amiternum, venga resa percorribile dai cicloturisti.
"E' un occasione di sviluppo turistico ed economico per i territorio montani - sottolineano gli ordini e le associazioni - e sarebbe sufficiente risolvere il problema dell'attraversamento delle gallerie da parte dei ciclisti, in particolare della galleria di Ortolano, ripristinando la viabilità che le aggira e/o illuminando i tunnel." Nella nota si evidenzia anche come sarebbe utile dotare il percorso di apposita segnaletica per poter creare un itinerario turistico, percorribile in auto, in moto, in bicicletta e a cavallo, che unisca Adriatico e Tirreno.
La lettera giunge a ridosso della manifestazione "La vetrina del Parco", occasione per far conoscere le bellezze delle nostre montagne, ponendo all'attenzione degli Enti azioni per la valorizzazione turistica necessarie ed indispensabili per la rinascita delle zone montane, già duramente provate dagli eventi sismici del 2009.
dal sito http://xoomer.virgilio.it/ruotalibera/itinerari/itinerario_strada_maestra_del_parco.htm
Tra gli itinerari turistici della nostra Provincia la cosiddetta Strada Maestra del Parco è sicuramente uno dei più importanti. L’itinerario è la parte più suggestiva della vecchia Strada statale 80 Teramo-L'Aquila, nel tratto che collega Montorio al Vomano ad Amiternum, e ricalca grosso modo il tracciato dell'antica strada romana Via Cecilia. Il percorso si sviluppa lungo la valle del Vomano fino al Passo delle Capannelle (quota 1300 m) per poi riscendere nel versante aquilano fino alla località archeologica di Amiternum. Valorizzata dal Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, in collaborazione con la Provincia di Teramo, ristrutturando le vecchie case cantoniere per destinarle a punti informativi e creando aree di sosta attrezzate, si ricollega, in alcuni punti, con l’ippovia del Parco, formando un unico percorso fruibile in auto, in modo, in bicicletta o a piedi e, per alcuni tratti, anche a cavallo.
Il tracciato, unendo i due versanti dell’Appennino Centrale, ha le potenzialità per diventare parte integrante del percorso cicloturistico Tirreno-Adriatico, ricongiungendosi, tramite la dismessa ex statale Frondarola–Collecchio, a Teramo e al percorso ciclo-pedonale che la Provincia sta progettando nella vallata del Tordino. Con la sistemazione e valorizzazione anche del già esistente (in buona parte) percorso ippo- ciclopedonale che dall’Adriatico risale il corso del Vomano, a Montorio al Vomano i due percorsi anzidetti del Tordino e del Vomano, si riunirebbero per proseguire verso monte (come avveniva con la Via Cecilia) lungo la Strada Maestra del Parco, andrebbero a creare un prezioso corridoio- itinerario verde mare-monti.
Dalla Piana dell’Aquila si potrebbe proseguire sulla poco trafficata e suggestiva strada per Antrodoco dove il tracciato si ricongiunge con la Ciclovia Salaria, il ramo n. 9 previsto dalla rete nazionale BicItalia.(http://it.wikipedia.org/wiki/Ciclovia_Salaria), Una serie di percorsi di enorme valore paesaggistico, che potrebbero implementare il turismo montano del nostro territorio e non solo. Ma, attualmente, la Strada Maestra del Parco è, incredibilmente, vietata, in parte, alle biciclette, e quindi al cicloturismo! Ciò si evince dalla segnaletica ufficiale installata in prossimità di alcune gallerie dove vige il divieto di transito per le biciclette. Se per la maggior parte delle gallerie il problema è facilmente superabile, transitando per le strade laterali (alcune delle quali, però, in pessime condizioni di manutenzione e occupate, per larghi tratti, da privati) la galleria di Ortolano diventa per il ciclista un ostacolo quasi insormontabile, a meno di rischiare la vita e avventurarsi nel buio del tunnel ignorando il divieto di transito. La galleria di Ortolano, infatt,i è lunga e priva di illuminazione ed il ciclista che volesse avventurarvisi a piedi (con gli scivolosi tacchetti sotto la suola delle scarpe sportive che rendono difficoltoso percorrere anche pochi metri) si troverebbe a passare su di uno stretto marciapiede in una situazione di totale mancanza di visibilità. Occorre, quindi, trovare urgentemente una soluzione per ripristinare la percorribilità di un itinerario utilizzato, soprattutto nella bella stagione, giornalmente, da decine di ciclisti. Gli ordini di Ingegneri e Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Teramo, il WWF sezione di Teramo e il CCiclAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, vista anche la valenza paesaggistica e naturalistica del percorso, e considerate le positive ricadute sull’economia turistica e sul territorio montano che una valorizzazione dello stesso comporterebbe, chiedono pertanto all’ANAS, proprietaria della strada, al Parco Gran Sasso-Monti della Laga, alla Provincia di Teramo e al Comune di Crognaleto, di trovare una soluzione, illuminando la galleria di Ortolano e/o ricreando il percorso esterno, attualmente impraticabile, permettendo, così, il transito dei ciclisti.
Si chiede, inoltre, per le altre gallerie (vedi la galleria di Piaganini) la messa in sicurezza dei percorsi alternativi apponendo apposita segnaletica per indirizzare i cicloturisti su di questi. Sarebbe, inoltre, utile, tabellare l’intero percorso utilizzando segnali di indicazione turistici e di pericolo generico indicante la presenza di ciclisti sulla strada.