“Non è certo mancanza di stima e fiducia nella Sua persona, che Le ribadisco insieme al sentimento di amicizia personale, ma una oggettiva incapacità, di cui sento tutta la responsabilità personale, a far fronte ai molteplici problemi dei nostri Concittadini. Sento il dovere di ringraziarLa, assieme alla Sua Amministrazione e all’intero Consiglio Comunale, per le tante attestazioni di stima che ho ricevuto in questi anni e delle quali mi onoro”.
Queste parole, che sembrano uscite dalla bocca di un sostenitore del sindaco Cialente e del centrosinistra, sono invece parte del contenuto della lettera indirizzata al primo cittadino con la quale Pierluigi Tancredi abbandona il Consiglio comunale.
Toni pacati, molto distanti da quelli usati dagli esponenti dello stesso centrosinistra che hanno abbandonato la maggioranza in polemica con il sindaco negli ultimi mesi: l'assessore Giustino Masciocco, il direttore generale Massimiliano Cordeschi, il consigliere Franco Colonna.
Già esponente di Forza Italia, oggi nel Pdl dopo una breve parentesi nella Dc di Catone, sembra uscire definitivamente dalla scena politica uno dei più importanti e discussi assessori delle giunte di centrodestra del sindaco Tempesta.
Più volte condannato per frode nell'ambito della gestione dei fondi della Perdonanza e nella sua veste di presidente della azienda municipalizzata Asm, la sua figura aveva creato divisioni anche nei mesi scorsi, quando all'indomani del terremoto fu incaricato dal sindaco Cialente di coordinare le attività tese al recupero dei beni artistici del centro storico: nomina revocata nel giro di 24 ore per l'infuriare delle polemiche.
“Mi sono reso più volte conto che la nostra attività, seppur spesso frenetica, il più delle volte non approda a nulla”, è un altro eloquente passaggio della lettera del consigliere dimissionario, che forse riesce bene a spiegare quanto le sorti della città dell'Aquila dipendano davvero poco dagli enti locali e dal Comune in particolare.