I rappresentanti di una società cooperativa agricola della Val Vibrata avevano aperto un conto corrente presso un'agenzia di un istituto di credito, ma era stato lroro imposto un tasso di interesse estremamente alto.
Per questo motivo, hanno provveduto a sporgere denuncia presso la procura della Repubblica di Teramo, e dopo lo svolgimento delle indagini di rito il pm Stefano Giovagnoni ha stabilito di chiedere il rinvio a giudizio per i due legali rappresentanti della banca succedutisi nel periodo di tempo cui fa riferimento l'inchiesta (dal 2007 al 2011) e per il direttore dell'agenzia dell'istituto dove era stato aperto il conto corrente.
Pesante l'ipotesi di reato: tassi di usura applicati da una banca. In altre parole, secondo l'accusa il contratto di conto corrente stipulato avrebbe previsto un tasso di interesse sullo scoperto superiore alla soglia consentita, definita appunto di usura.
L'aspetto particolare della vicenda è che, mentre in genere i clienti di una banca che ritengono di essere gravati da un tasso di interesse troppo alto si rivolgono ai magistrati solo dopo un certo periodo di tempo, in conseguenza appunto di un'ipotetica modifica unilaterale del contratto, in questo caso i termini contrattuali sarebbero stati tali sin dal principio, rendendo quindi superfuo il ricorso a perizie.
Gli interessi dalla banca nei confronti della cooperativa agricola si sarebbero sì modificati nel corso degli anni ai quali si riferisce l'inchiesta, ma sempre mantenendosi al di sopra del limite legalmente accettabile.