''Oddio, un altro libro sul terremoto!'', si potrebbe istintivamente esclamare davanti alla copertina di Trema la terra. E invece vale la pena di aprirlo e leggerlo di un fiato, questo libro, che di terremoti non ne racconta uno solo, ma tanti, quello aquilano, che già riempie interi scaffali delle librerie, certo, e quello dell'Irpinia e dell'Umbria, passando per il terremoto di Augusta e quello del Friuli.
Un libro che nell'imminenza delle celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia ha intanto il merito di ricordare che l'Italia sarà pure - per ora - una e indivisibile, ma vista da sotto è lacerata da faglie e ferite, ed è una terra viva e ballerina, che ogni tanto si muove, tragico destino comune ai tanti campanili, terroni o padani che siano.
Attraverso diciotto racconti di giovani autori, Trema la terra offre al lettore non solo la cronaca del ricordo dell'evento sismico, che è solo un rumore di fondo, ma i sussulti senza tempo dell'esistenza. E rigo dopo rigo non si sa più se le faglie e le crepe appartengano ai luoghi o alle anime, che per destino hanno quello di scandire i ricordi in un prima e un dopo.
Scrive nella breve ma intensa prefazione la scrittrice napoletana Valeria Parrella:
''Che il terremoto si manifesti come vibrazione di acquario rimandato nella memoria per trent'anni o in caldo abbraccio, o in vertigine imprevista o con le farfalle nello stomaco, quello che mi sembra il dato più rilevante è che il terremoto viene somatizzato, interiorizzato.
Il terremoto è quando non puoi dare per sicuro nulla, quando non puoi determinare niente, quando la madre ti abbandona e per rifondare la città, l'esistenza, il senso, vi è necessità di nuova materia. Il questo caso della buona scrittura''.
Meritano di essere citati tutti uno ad uno i diciotto giovani autori. Giovani che con una piccola penna vogliono riscattare un paese terremotato da mafie e gerontocrati dal fondoschiena flaccido, vegliardi dalla dentiera vorace, olgettine, papponi in carriera e cricche impunite di faccendieri e affaristi.
Maurizio de Giovanni, Massimo Cacciapuoti, Alessandra Amitrano, Carla D'Alessio, Raffaella Ferrè, Marco Marsullo, Gianni Solla, Ade Zeno, Srecko Jurisic, Anna Giuba, Ovo, Speziale, Marco Mazzucchelli, Isabella De Pascale, Chiara Valentina, Gianluca Merola, Lorenza Destro, Mario Rossi, Titti Consalvi.
Infine Francesco Coscioni, il giovane e coraggioso editore della Neo. Di Castedisangro, che abbiamo intervistato a margine della presentazione del libro che si è svolta alla cantina del Boss a L'Aquila, insieme all'autrice aquilana Titti Consalvi.
Filippo Tronca