A fronte di una sostanziale tenuta di tutte le regioni adriatiche, nella passata stagione balneare solo l'Abruzzo nel 2009 ha fatto registrare un flop delle presenze negli esercizi turistici, rispetto al 2008. Lo studio però, va aggiuto, non pare, ad una prima lettura, tener conto degli entroiti, tutt'altro che secondari, ottenuti dalle strutture ricettive grazie all'ospitalità offerta, a lauto prezzo, a migliaia di terremotati aquilani, che di fatto hanno sostituito i turisti. Anzi, da altri dati risulta che molti impreditori alberghieri grazie al terremoto hanno più che raddoppiato il fatturato. Glissare sul dato appare perciò ingeneroso nei confronti di tanti terremtoati che grazie alla loro permanenza obbligata negli alberghi hanno dato un contributo decisivo alla tenuta del settore.
La Fab-Cna abruzzese, comunquue, riferendosi ai dati elaborati dall'Osservatorio nazionale sul turismo di Unioncamere mostra quanto pesante sia stata la caduta delle presenze negli esercizi della costa abruzzese la passata estate, rispetto ai risultati conseguiti dalle altre regioni che si affacciano sull'Adriatico: meno 5,9% rispetto al 2008, contro la sostanziale tenuta delle presenze fatta registrare in Friuli e Veneto (-3,2%), sulla costa emiliano-romagnola (-2,7) e nelle Marche (-3,8).
Un dato migliore solo di quello registrato dalla Puglia, che ha fatto segnare la peggiore performance nell'area. La caduta del turismo costiero abruzzese, secondo poi un'ulteriore, autorevole fonte come "Trademark Italia", e' stata decisamente piu' marcata in alcune delle piu' note localita' turistiche abruzzesi, tradizionalmente annoverate nella cerchia ristretta delle punte di diamante del turismo italiano, come Giulianova e Vasto.
"A poche settimane dall'inizio della nuova stagione balneare - sottolinea il segretario regionale della Federazione autonoma dei balneatori abruzzesi, Cristiano Tomei - emerge con nettezza, al di la' delle giustificazioni 'd'ufficio' fornite dalle istituzioni che per mestiere svolgono l'attivita' di promozione del territorio, come l'incidenza del terremoto dell'Aquila sul risultato stagionale, la debolezza strutturale del 'sistema turistico Abruzzo' di fronte all'altrui offerta.
I parchi tematici, ad esempio, continuano a rappresentare per l'Emilia-Romagna un poderoso fattore d'attrazione, mentre l'Abruzzo, al contrario, conferma la sua natura di territorio "mordi e fuggi", senza una precisa vocazione, se non quella di porta d'ingresso per altri territori. Un fenomeno confermato dai dati positivi relativi ad alcune importanti infrastrutture, come gli arrivi dell'aeroporto di Pescara o i passaggi lungo i tratti delle nostre autostrade".
A detta di Tomei, per la stagione 2010 - se non si vuole rischiare di confermare le tendenze negative del 2009 - occorre mettere in campo subito alcuni essenziali strumenti innovativi, sui quali si costruisce oggi un nuovo profilo dell'offerta turistica regionale: investimenti per lo sviluppo di piattaforme per l'uso di tecnologie online per il mercato delle prenotazioni, promozione di una immagine integrata mare-parchi sui mercati nazionali ed esteri, integrazione con altri segmenti di mercato quale turismo religioso, business, eno-gastronomiaco, didattico, congressuale".