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Rischiano di trascinare in un grave e pericoloso incidente diplomatico, Brasile e Venezuela, i fatti successi oggi a Caracas che hanno visto l’aggressione da parte di presunti sostenitori del partito di governo (PSUV) ad gruppo di senatori brasiliani in visita nel paese per verificare lo stato dei diritti umani .
Lo scopo principale del gruppo di senatori era proprio quello di verificare la situazione del rispetto dei principi democratici, del diritto al dissenso e per portare la loro solidarietà a Leopoldo Lopez, leader di uno dei partiti d’opposizione che maggiormente contrasta il governo di Nicolas Maduro.
E se c’era da capire quale era lo stato dell’arte di quelli che sono considerati in tutto il mondo democratico, principi irrinunciabili, sicuramente la fitta sassaiola, i blocchi stradali e i vari ostacoli che la delegazione ha trovato al suo passaggio, hanno dimostrato più di mille parole quale è la situazione che oggi si vive in Venezuela.
Il governo di Dima Roussef, tirato pesantemete per le maniche dall’opposizione brasiliana, ha già convocato il proprio ministro degli esteri per mettere a punto una risposta adeguata ai pesanti fatti che hanno messo a repentaglio la vita dei propri parlamentari.
Continua così, anche a livello internazionale, la caduta verticale della credibilità e popolarità del governo venezuelano, che si avvita sempre più in una crisi politico, economica e sociale che non lascia intravedere soluzioni democratiche.
La situazione del paese, sempre più in mano a bande di delinquenti comuni e gruppi armati filo governativi , è drammatica sotto tutti i punti di vista.
Dal punto di vista economico basta pensare che tutti i beni di consumo inclusi i generi alimentari si possono comprare solo un giorno alla settimana, mentre la insicurezza fa sì che le vie della città al tramonto già sono deserte, gli ospedali pubblici come le cliniche private non hanno medicine.
L’inflazione a tre cifre falcidia i salari e così per esempio per cambiare un pneumatico della macchina si deve spendere qualcosa come 5 o 6 salari di un operaio, per non parlare di un litro di olio d’oliva che costa mezzo salario o un paio di scarpe che vale 2 salari e così via dicendo.
La caduta del prezzo del petrolio ha evidenziato tutti i mali di una politica economica corrotta e clientelare, che negli ultimi due anni e soprattutto dalla morte di Hugo Chavez, ha contribuito a demolire la pur insufficiente produzione industriale privata.
Anche l’ideologo del socialismo del XXI secolo, e principale consulente del defunto presidente, il tedesco Heinz Dieterich, in un’intervista rilasciata alla CNN dichiara il suo dissenso dalla piega che l’attuale corso politico venezuelano sta prendendo e ne anticipa la fine prematura.
Resta sul tappeto nelle prossime ore l’esigenza per il governo brasiliano di tutelare l’incolumità fisica dei suoi senatori mentre il governo venezuelano oltre alle dovute scuse dovrà cercare una convincente spiegazione degli accadimenti.
Solo le prossime ore potranno dirci che cosa succederà.
Gianfranco Di Giacomantonio Caracas- Venezuela