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Ieri Leopoldo Lopez, rappresentante della destra più conservatrice si è consegnato alla forze dell’ordine (guardia nazionale) accompagnato da una folla di sostenitori.
Inseguito da un mandato di cattura emesso il 12 febbraio il giovane politico del cartello che compone l’opposizione al governo di Nicolas Maduro, accusato di associazione a delinquere, intimidazione pubblica, incendio doloso, danni alla proprietà pubblica, lesioni gravi, omicidio e terrorismo, ha scelto la soluzione che sicuramente a livello mediatico gli darà più notorietà.
Senza ombra di dubbio la mossa del governo rappresenta un’ingenuità nella comunicazione oltre ad essere un errore politico e una leggerezza giudiziaria.
Sempre in seconda fila, oscurato dalla politica del dialogo praticata dal leader Capriles Radonsky, ha oggi Leopoldo Lopez ha trovato una sua collocazione, approfittando del malcontento che serpeggia nella società venezuelana, si è smarcato dal suo leader cavalcando la protesta che sta infiammando le strade delle principali città.
Anche il governo ha fatto già la sua scelta, nei giorni passati infatti il presidente Maduro aveva annunciato che non si sarebbero fatti sconti a chi avesse approfittato, incitato o ispirato le manifestazioni di protesta che stanno dilagando spontaneamente in tutto il paese.
Gli studenti, vero motore di questa primavera venezuelana, non si fanno pregare per scendere in strada nonostante siano quelli che in questo momento pagano di più a causa della forte repressione della polizia.
Sino ad oggi si contano 8 morti e 60 feriti oltre a 35 detenuti, naturalmente questi numeri in un paese dove solo a Caracas in un fine settimana muoiono assassinate circa 150 persone non fanno scalpore.
Le violenze generalmente iniziano sempre di sera, quando le bande contrapposte iniziano indisturbate le scorribande infiltrandosi tra la gente che manifesta pacificamente il suo dissenso ed anche se non è stato decretato il coprifuoco all’imbrunire già le strade diventano deserte e teatro di scontri.
Senza ombra di dubbio il vento che spira indica una necessita di cambiamento della direzione politica di questa “rivoluzione” che sta dimostrando di aver perso la bussola della ragione, ma sarà capace di portare una vera primavera?
Gianfranco Di Giacomantonio Caracas-Venezuela