Selvaggia Lucarelli commenta ancora il caso "VipLeaks" delle foto rubate alla festa di compleanno della Canalis e per le caselle email spiate sei vip.
Dopo i messaggi alla redazione de "Il Giornale", in una lettera fiume indirizzata alla redazione di Dagospia, Selvaggia Lucarelli parla di "macchina del fango" usata contro di lei, che è la più nota tra le persone indagate.
Accusati a vario titolo dalla Procura sono proprio la Lucarelli, il blogger Gianluca Neri, famoso come "Macchianera" e Guia Soncini.
Così commenta la Lucarelli:
La macchina del fango e' qualcosa di cui avevo sentito parlare, ma ne sottovalutavo senso e potenzialità. Sono, nel procedimento di cui parlano tutti i siti e giornali, l'indagata meno coinvolta e di cui c'è meno materiale negli atti (una manciata di sms in 600 pagine forse, nessuna mail di parti lese entrata in mio possesso, nessun abuso informatico nonostante intercettazioni lunghe e sequestri di qualsiasi dispositivo.) Sono indagata perché mi sono vista arrivare da un amico delle foto di un compleanno della Canalis. Non me le procurai illegalmente e non chiesi soldi. […] Macchina del fango è scrivere articoli dicendo che l'affare si ingrossa perché i nomi coinvolti e spiati sono anche Perego, Emanuele Filiberto, Bettarini, Toniolo, Virzì… con mie foto a corredo senza però spiegare che questa e' roba che non mi sfiora neanche, perché trovata nel computer di altri.
La Lucarelli commenta anche gli sms riportati dalla stampa ed estrapolati dal contesto:
Macchina del fango è dire che c'era un'attività compulsiva di spionaggio mettendomi nel calderone. Ho ricevuto delle foto della canalis una volta (senza tra l'altro averle mai chieste e sollecitate, perché non sapevo neanche che ci fosse stata una festa) e chiesto a un mio amico se aveva da darmi notizie sulla Venier , "monitoriamola" e quindi? ) , senza poi averne di nessun tipo e lasciando cadere la cosa in 5 sms alcuni dei quali ironici. (una volta anni fa il mio amico mi disse anche che la Joahnsson divorziava e io scrissi a Perez Hilton, riportai la cosa sul mio blog, solo che era già uscito su tmz, wow, una macchina da soldi proprio) Questa sarebbe l'intensa attività di spionaggio che mi riguarda.
Il 16 giugno al Palazzo di Giustizia di Milano il primo atto del processo.
Così conclude Selvaggia:
Questa inchiesta non è nemmeno così complessa come sembra. Basterebbe, quando si studiano degli atti, non estrapolare solo quello che torna comodo per gettare merda addosso al più noto degli indagati o a quello che sta più sulle palle e distinguere i due filoni dell'inchiesta, ovvero Canalis e abusi informatici, che dai miei computer non risultano MAI essere stati commessi. Lo dicono gli investigatori informatici che hanno rivoltato i miei computer come pedalini, non io. Basterebbe, quando si parla di cose e nomi che non mi riguardano, non tirare dentro me. Basterebbe, ma naturalmente non renderebbe sufficientemente satolli i giornalisti che non vedevano l'ora di divertirsi un po' con me per questioni varie ed assortite.