Web impazzito: immagini del povero Weylandt morto alla portata dei bambini

Tuteliamo i minori

09 Maggio 2011   18:51  

"Le immagini che fra poco vedrete sono impressionati e drammatiche e le sconsigliamo a chi non riesce a sopportare la vista di sangue e dolore", è questa l'avvertenza utilizzata da molti siti web prima di accedere alle scabrose immagini del povero Wouter Weylandt, il ciclista morto oggi pomeriggio nel corso della terza tappa del Giro d'Italia, riverso in una pozza di sangue.

Un segnale di correttezza, penserete, ed invece non è proprio così. Già, perchè a cliccare su quel sito potrebbe esserci un bambino, che si troverebbe davanti ad immagini lesive della sua sensibilità. Per un pugno di click in più, il web sembra aver perso una coscienza. Ma quale diritto di cronaca, questo è puro e semplice voyerismo al quale noi, come già scritto nel precedente articolo, non ci accoderemo.

Abbiamo intervistato telefonicamente il presidente del CORECOM Abruzzo Filippo Lucci che da sempre porta avanti la battaglia sui diritti dei minori di fronte la TV.

La Rai seppur per poco sia sul satellite che su Rai 3 ha proposto le immagini del ciclista morto con il volto tumefatto in una pozza di sangue. Chiediamo come può il regista proporre simili immagini? Chiediamo come può il telecronista prima affermare che non si sarebbe dovuto mandare in onda quei pochi secondi terribili e poi, dando l'annuncio della morte del corridore, rinnegare la cosa e dire candidamente che "la Rai non ha trasmesso le immagini per rispetto del corridore, dei famigilari e dei telespettatori". Come si può rinnegare ciò che milioni di telespettatori hanno già, loro malgrado, visto?

Esiste un diritto dei bambini di poter guardare la tv al sicuro dalle speculazioni morbose porta ascolti?

Chiediamo e attendiamo un pronto intervento del Agcom e del Moige!

Francesco G. Balzano


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