L'Aquila tre anni dopo il terremoto: ricostruzione al palo, macerie e disagio sociale

05 Aprile 2012   09:36  

Alla vigilia del terzo anniversario del terremoto che il 6 aprile devasto' L'Aquila e altri 56 comuni del circondario, causando 309 morti, circa 2.000 feriti e la distruzione di un ingente patrimonio architettonico, la ricostruzione procede ancora a rilento, con 21.731 persone (dei 72 mila residenti) ancora assistite (16 mila in meno rispetto al 2011). Di queste oltre 7 mila abitano nei Map (Moduli abitativi provvisori, ossia le casette di legno, nate subito dopo la tragedia per opera del Dipartimento della protezione civile nazionale), 573 nelle case in affitto concordato con la Protezione Civile, 630 attraverso il fondo immobiliare. Altre 314 persone risiedono in albergo o nella Scuola sottufficiali delle Fiamme gialle di Coppito (L'Aquila). Il numero piu' consistente della popolazione (13 mila cittadini circa) risiedono nelle 19 new town, in quello che e' stato denominato Progetto "Case", realizzati a tempo record, lavorando giorno e notte. Abitazioni provvisorie che hanno avuto un costo di 2.700 euro a metro quadrato e che a distanza di tre anni, molte sono le lagnanze della popolazione per difetti non calcolati o peggio ancora interventi di manutenzione non fatti. Nel frattempo numerose le piccole e medie aziende che sono state costrette a chiudere a causa della mancata ripartenza. Confartigianato parla di circa 500 micro imprese artigianali che non sono riuscite a ricollocarsi e altre 1.500 a rischio chiusura. La ricostruzione infatti e' ferma.

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Soltanto nell'immediata periferia sono cominciati a macchia di leopardo i lavori di ristrutturazione o ricostruzione. Circa 11 mila i cantieri aperti nei 56 comuni del "cratere", 23 mila gli edifici che hanno subito i danni gravi dal terremoto. Nel solo capoluogo sono state presentate 8.881 richieste di indennizzo e solo in 2.712 casi sono stati concessi contributi definitivi per le abitazioni classificate "E".

Fermi ancora alla messa in sicurezza i cantieri nel centro storico (circondati da tonnellate di macerie, altre 211 mila sono state portate via su un totale di 4 milioni) in cui da ricostruire sono circa 177 ettari oltre ai 403 delle frazioni. Sul fronte delle risorse finanziarie per gli interventi post-sisma, la somma che e' stata stanziata e' pari a 10,6 miliardi, di cui 2,9 relativi all'emergenza e 7,7 per la ricostruzione. Risultano ancora da utilizzare 5,7 miliardi. Per quanto riguarda le risorse a disposizione della Sge, dal febbraio 2010 ad oggi sono state trasferite risorse per 2,344 miliardi di euro, mentre sono ancora disponibili 1,367 miliardi.

Per quanto riguarda la messa in sicurezza delle scuole, sono stati stanziati 226 milioni di euro, per un totale di 269 istituti scolastici (166 nell'Aquilano, 43 nel Teramano, 40 nel Pescarese e 15 nel Chietino). Per quanto riguarda l'aspetto dei monumenti, i beni artistici rilevati sono circa 1.842 distribuiti su 150 Comuni nelle 4 province della Regione. Si tratta in particolare di 1.053 chiese e 730 palazzi, oltre 60 beni di altra tipologia (mura, porte, fontane), per le quali si e' proceduto alla elaborazione di una relazione sintetica di rilievo del danno, delle condizioni di agibilita' o della necessita' di messa in sicurezza. Dei 1842 beni rilevati soltanto il 27% sono risultati agibili. In particolare, circa il 36% delle chiese risulta inagibile; mentre nel caso dei palazzi, il cui campione comprende prevalentemente i fabbricati del centro storico aquilano, la percentuale di quelli inagibili risulta significativamente piu' elevata (circa il 73%).

Nei palazzi del centro storico dell'Aquila il livello di danno medio riscontrato con piu' frequenza e' grave, con una consistente percentuale di edifici con danni molto gravi, mentre e' prevalentemente medio o lieve nei palazzi rilevati negli altri territori. Al 30 giugno 2010 erano state recuperate e poste in sicurezza 5.000 opere d'arte mobili e 247.532 volumi provenienti da archivi storici e dalla Biblioteca Provinciale dell'Aquila.

Per gli edifici pubblici e privati di interesse storico artistico, tutelati e non, i Comuni del "cratere" hanno provveduto ad affidare i lavori per la messa in sicurezza a ditte selezionate, sulla base di un progetto redatto dalle stesse imprese esecutrici. In totale sono stati autorizzati 430 progetti nel Comune capoluogo e 91 negli altri Comuni. Per la messa in sicurezza sono stati spesi circa 5 milioni di euro. Circa 600 mila i beni librari recuperati. Infine studi di settore hanno messo in luce come il 70 per cento degli aquilani e' affetto da depressione silente che provoca sensazione di insoddisfazione e tristezza.

DOMANI LUTTO CITTADINO A L'AQUILA 

Sara' lutto cittadino domani a L'Aquila. Lo ha disposto il sindaco Massimo Cialente, con propria ordinanza, in occasione del terzo anniversario del sisma che costo' la vita a 309 persone. Il provvedimento prevede, tra l'altro, l'esposizione delle bandiere negli edifici pubblici listate a lutto, "per non dimenticare e per contrassegnare quanto e' ancora vivo e presente in ciascuno il dolore per le tante vite cadute sotto le macerie del sisma; il divieto, nelle vie e nelle piazze del luogo di svolgimento delle iniziative programmate dall'Amministrazione comunale, di tutte le attivita' lavorative dei cantieri edili, delle attivita' rumorose e che possono intralciare l'afflusso delle persone". L'ordinanza prevede anche "la chiusura, in segno di lutto e in ricordo delle vittime del sisma, degli uffici comunali, con esclusione dell'Ufficio dello Stato Civile, l'Ufficio elettorale, l'Ufficio di Assistenza alla Popolazione e ai Servizi Sociali e la Polizia Municipale, dalle ore 9.30 alle ore 11.30" e "la chiusura degli esercizi commerciali e i locali pubblici dell'intero territorio comunale dalle ore 9.30 alle ore 11.30".

FONDI STANZIATI ED EROGATI

Per le spese legate all’emergenza sono stati erogati dal Commissario 771,1 milioni su 811,6 milioni stanziati ed oggi sono ancora disponibili 40,4 milioni.

In sintesi, i principali trasferimenti sono stati: 66,4 milioni di euro (di cui circa 50 milioni al comune dell’Aquila) per il ristoro dei danni alle attività produttive; 152 milioni di euro per il pagamento degli alberghi; 424,2 milioni di euro (di cui oltre 341,2 milioni per il Comune dell’Aquila) per le spese emergenziali dei Comuni colpiti dal sisma; 7 milioni per il contributo straordinario ai Comuni del cratere per l'anno finanziario 2011.

Per la ricostruzione, invece, sono stati erogati 533,8 milioni su 892,6. Risultano ancora disponibili 358,7 milioni di euro. In particolare, per la ricostruzione degli immobili privati sono stati trasferiti ai Comuni 154,7 milioni di euro, di cui 94,3 milioni di euro al Comune dell’Aquila. Per la ricostruzione degli immobili pubblici e del patrimonio culturale sono stati trasferiti circa 32 milioni di euro al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, circa 6 milioni di euro all’ATER dell’Aquila, 5 milioni di euro al Vice Commissario per la tutela dei Beni Culturali per il progetto “Una Chiesa per Natale”.

Dei 2 miliardi stanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti, a disposizione delle banche per i finanziamenti agevolati, è stata impegnata una somma pari a 1,115 miliardi; il plafond disponibile ammonta a 884,3 milioni.

RIMOZIONE MACERIE

Nel 2012 c’è stata un’accelerazione nel trasporto delle macerie: la media è stata di circa 14 mila tonnellate, con un incremento del 139% rispetto al 2011.  Si tratta di un risultato importante che incoraggia verso l’obiettivo di arrivare a trasportare 2 mila tonnellate di macerie al giorno.

PIANI DI RICOSTRUZIONE

24 piani di ricostruzione, necessari per definire gli interventi nei centri storici, sono già stati presentati alla STM e al Commissario delegato. Altri 35 Comuni presenteranno i piani nel corso del 2012. Secondo una stima della Struttura Tecnica di Missione, quelli già presentati costeranno 6,688 miliardi. I Comuni che hanno consegnato i piani alla Struttura commissariale sono: L’Aquila e le sue frazioni, Onna, frazione dell’Aquila, Bussi sul Tirino (Pe), Popoli, Barete (Aq), Cugnoli (Pe), Brittoli (Pe), Civitella Casanova (Pe), Barisciano (Aq), Rocca di Mezzo (Aq), Rocca di Cambio (Aq), Ofena (Aq), Ovindoli (Aq), Montebello di Bertona (Pe), Goriano Sicoli (Aq), Castel del Monte (Aq), Castelvecchio Calvisio (Aq), Santo Stefano di Sessanio (Aq), Villa Santa Lucia (Aq), Lucoli (Aq), Castelnuovo, frazione di San Pio delle camere (Aq), San Nicola, frazione di Cocullo (Aq), Villa Sant’Angelo (Aq), Sant’Eusanio Forconese (Aq).

RICOSTRUZIONE PRIVATA L’AQUILA

La ricostruzione privata fuori dai centri storici e relativa agli edifici lievemente e mediamente danneggiati (classificazioni A, B e C), ad oggi, può dirsi sostanzialmente conclusa, ed ha permesso il rientro a casa di oltre 34.000 persone.

In queste settimane si stanno aprendo, in modo significativo, i cantieri per la riparazione degli edifici gravemente danneggiati fuori dai centri storici (classificazione E).

Entro il 30 aprile prossimo tutte le pratiche “E” presentate entro il 31 agosto 2011, pari a circa 7.500,  saranno esaminate dai tecnici della cosiddetta “filiera”, mentre entro il 31 agosto prossimo saranno esaminate le restanti circa 1.500, per un totale complessivo di circa 9.000 richieste.

Da oggi al mese di settembre prossimo saranno attivati, pertanto, oltre 9.000 cantieri della ricostruzione privata pesante, consentendo entro il 31 dicembre 2012 il rientro di altre migliaia di persone nelle loro abitazioni.

RICOSTRUZIONE PUBBLICA

Per gli edifici scolastici sono stati stanziati 226,4 milioni di euro, a valere sul FAS/risorse nazionali, relativo a 269 edifici scolastici (166 in provincia dell’Aquila, 15 in provincia di Chieti, 40 in provincia di Pescara, 48 in provincia di Teramo). Le somme già erogate ammontano a circa 50 milioni.

Per ricostruire gli edifici dell’Università degli Studi dell’Aquila le risorse sono pari a 40 milioni di euro a valere sul FAS/Fondo infrastrutture.

Lo stanziamento per interventi urgenti su immobili pubblici nella città e nella provincia dell’Aquila è di 200,85 milioni di euro a valere sul FAS/Fondo infrastrutture. Di 21 interventi, 4 sono completati e gli altri si trovano in varie fasi di realizzazione. Le somme erogate ammontano a 14 milioni. Il CIPE ha recentemente approvato la proposta del Commissario per la Ricostruzione per finanziare ulteriori 23 infrastrutture per un importo di complessivo 167,65 milioni a valere sulle disponibilità residue del Fondo infrastrutture.

Con il 1° Programma di interventi prioritari sono stati stanziati 119 milioni di euro a valere sulle risorse del FAS/Fondo strategico. Con il decreto n. 24 del 2010 il Commissario delegato per la Ricostruzione si è delineato un Primo programma di interventi pubblici essenziali, con fattività a breve termine, sugli edifici pubblici di proprietà del Comune dell’Aquila, sulle reti idriche e fognarie, nonché sul patrimonio culturale. Con il decreto n. 71 del 2011, il Commissario ha modificato il decreto n. 24 del 2010, individuando un nuovo elenco di edifici appartenenti al patrimonio culturale, sostitutivo di quello precedente. Molte delle circa 68 opere si trovano nella fase di progettazione o di espletamento della gara.

Il CIPE ha finanziato integralmente gli interventi previsti con il decreto n. 24.

Il 2° Programma di interventi prioritari denominato “Un’Opera Per Ogni Comune” prevede uno stanziamento di 42 milioni circa a valere sulle risorse del FAS/Fondo strategico. Con successivi decreti del Commissario delegato, sono stati finanziati interventi su 39 edifici pubblici, ciascuno localizzato in un Comune del cratere.

Per il programma di interventi sulle aree cimiteriali lo stanziamento è di 8,5 milioni di cui 5 per L’Aquila a valere sulle risorse del FAS/Fondo strategico. Gli interventi sono tutti in fase di progettazione.

21 milioni a valere sulle risorse del FAS/Fondo strategico sono stati spesi per 16 interventi di ripristino di edifici sede di istituzioni pubbliche e di caserme demaniali per l’assistenza alloggiativa alla popolazione, previsti dall’OPCM 3827/2009. I lavori sono stati ultimati.

Per la realizzazione della sede provvisoria della Facoltà di Lettere i fondi sono stati 6 milioni a valere sul Fondo prima emergenza.

PATRIMONIO CULTURALE

Circa 1.400 immobili di interesse culturale, di cui 900 chiese e 500 edifici, sono stati danneggiati dal sisma. Tra i vari stanziamenti previsti il 1° Programma di interventi prioritari del decreto commissariale n. 24,  finanzia, tra gli altri, il Palazzo del Governo all’Aquila (47milioni circa) e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, di cui il 50% del finanziamento (3, 2 milioni) è a carico del governo francese. Altri interventi riguardano i Comuni di Barisciano, Capitignano, Castelli, FagnanoAlto, Montebello di Bertona, Montereale, Ocre, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Sant’Eusanio Forconese, San Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, con un finanziamento di 15 milioni circa.

Per quanto riguarda il patrimonio ecclesiastico sono stati conclusi i lavori su 119 chiese e avviati quelli di altre 40. Gli interventi sono ricompresi nel progetto "Una Chiesa per Natale" per complessivi euro 4,8 milioni.

LE INCHIESTE PROCEDONO SPEDITE, 215 FASCICOLI 

A tre anni dal sisma che ha messo in ginocchio citta' e provincia, i pm aquilani coordinati dal procuratore capo, Alfredo Rossini, hanno definito la maggior parte delle inchieste, tanto che i filoni piu' importanti sono arrivati al processo di primo grado. Sono stati aperti 215 fascicoli per la morte di 309 persone: i piu' significativi, per il numero di morti, sono una quindicina. Quella definita "madre" di tutte le inchiesta e' quella sulla commissione Grandi Rischi per la quale i pm aquilani hanno portato alla sbarra i sette esperti che hanno partecipato all'Aquila alla riunione del 31 marzo 2009, cinque giorni prima del sisma, al termine della quale, secondo l'accusa, si sono lanciati messaggi rassicuranti che non hanno fatto attivare precauzioni in grado di salvare vite umane. Si tratta di Franco Barberi,vicario della commissione Grandi rischi, il professor Bernardo De Bernardinis, gia' vice capo della Protezione civile, unico indagato abruzzese essendo originario di Ofena, Mauro Dolce, direttore dell'ufficio prevenzione della Protezione civile, Enzo Boschi presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giuliano Selvaggi direttore del Centro nazionale terremoti dell'Ingv, Gian Michele Calvi, sismologo e direttore dell'Eucentre di Pavia, "padre" del Progetto "Case" e Claudio Eva ordinario di fisica dell'Universita' di Genova. Tutte cariche che gli imputati rivestivano all'epoca dei fatti. Il ritmo delle udienze e' piuttosto serrato, la sentenza e' prevista in estate.

La novita' e' il coinvolgimento dell'ex capo della Protezione civile nazionale, Guido Bertolaso, finito sotto inchiesta sulla base di una telefonata rassicurante all'ex assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati. Bertolaso, che come testimone nello scorso febbraio ha risposto alle domande di giudici, pm e avvocati per oltre otto ore, potrebbe essere imputato in un processo parallelo. Sul questo filone d'inchiesta, quello appunto contro i sette esperti, si sono costituire 40 parti civili e in sede civile altrettante famiglie hanno citato in giudizio direttamente la Presidenza del Consiglio dei ministri, in quanto la Commissione Grandi Rischi e' una sua emanazione. Chiesti danni per 22,5 milioni di euro, in un primo filone, altri 40 milioni in un secondo. Altro inchiesta simbolo quella sul crollo della Casa dello Studente, in fase di udienza preliminare per la complessita' del caso e intervento di un super perito, Maria Gabriella Mulas, del Politecnico di Milano. "Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti - ha detto il procuratore capo della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini - dopo tanto lavoro di indagine abbiamo portato davanti ai giudici del tribunale la maggior parte delle ipotesi di reato legate ai crolli del terremoto".

"Ora - ha aggiunto - sara' il Tribunale a dover valutare la situazione e decidere se condannare o assolvere. Al di la' della nostra soddisfazione, a tre anni dalla tragedia voglio sottolineare che il nostro lavoro era oltremodo doveroso, essendo legato a vicende molto tristi che attengono alla vita dei cittadini con tante famiglie che hanno perso i propri cari in situazioni drammatiche. Sono convinto che abbiamo dato ai parenti delle vittime un piccolo sollievo nell'individuare i presunti responsabili dei crolli. Certo, nessuno potra' ridare ai familiari le persone scomparse, ma la garanzia di giustizia ha comunque un valore importante". Infine dopo il proscioglimento da parte del Gip del Tribunale dell'Aquila di Denis Verdini, esponente del Pdl e l'imprenditore Riccardo Fusi dall'accusa di tentato abuso d'ufficio nell'ambito di una inchiesta sugli appalti post-sisma, il pubblico ministero Stefano Gallo ha presentato ricorso in Cassazione. In particolare Verdini era accusato di aver fatto pressioni politiche su Letta e Bertolaso per aprire la strada a Fusi interessato agli appalti del dopo terremoto. Il gip aveva ritenuto non penalmente rilevanti quelle raccomandazioni. Nel fascicolo dell'inchiesta c'era anche una lettera che il sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri aveva indirizzato all'ex numero "uno" della protezione civile per chiedere di ricevere Fusi. Per Gallo la missiva rappresenta una "serrata attivita' di condizionamento". Di qui il ricorso per Cassazione.

PM ROSSINI, PERICOLO INFILTRAZIONI DIETRO ANGOLO 

Per la Procura della Repubblica dell'Aquila, impegnata nelle inchieste del post sisma, entra nel vivo anche un'altra sfida: il contrasto alle infiltrazioni della malavita organizzata in quello che e' considerato il cantiere piu' grande d'Europa, un'attivita' che nei prossimi mesi sara' intensificata perche', dopo tante incertezze, sta per partire la cosiddetta ricostruzione pesante, cioe' quella delle case piu' danneggiate. "Sulle infiltrazioni - avverte Rossini - la guardia non deve essere abbassata mai; sappiamo che il pericolo e' sempre dietro l'angolo, ma siamo anche consapevoli di riuscire a fronteggiarlo. Le inchieste che abbiamo portato a termine lo dimostrano". Quella piu' importante denominata "operazione Lypas", portata avanti dagli agenti del Servizio criminalita' organizzata (Sco) della Questura dell'Aquila e dai militari del Gico (Gruppo d'investigazione criminalita' organizzata) e dello Scico centrale di Roma, e chiusa nei giorni scorsi dal pm Fabio Picuti, riguarda appunto l'arresto dell'imprenditore aquilano Stefano Biasini di 34 anni, i fratelli Antonino Vincenzo e Massimo Maria Valenti, nati a Reggio Calabria ma residenti da tempo all'Aquila, e Francesco Ielo, nato a Reggio Calabria e residente ad Albenga (Savona). Per tutti e quattro gli arrestati l'accusa e' di concorso esterno in associazione mafiosa. L'interesse delle cosche (Caridi,Zindato-Borghetto) si era concentrato sulla ristrutturazione delle case private colpite dal sisma, con interventi che venivano realizzati senza gare di appalto pubbliche e senza certificazioni antimafia. 

Un mercato ricco, silenzioso e discreto. I fratelli Valenti erano gia' attivi nel capoluogo abruzzese fin dal 2007. Prima del terremoto gli investimenti partiti da Reggio Calabria puntavano sul settore del commercio, della ristorazione e dello sfruttamento delle cave. Poi, con il terremoto, lo scenario e' cambiato, aprendo il piu' grande cantiere d'Europa. Per nascondere l'origine dei soldi, Caridi aveva iniziato ad utilizzare l'imprenditore aquilano Stefano Biasini, grazie alla mediazione dei fratelli Valenti e di Francesco Ielo. L'operazione sarebbe avvenuta attraverso l'acquisto di quota parte del capitale sociale di una societa' interessata ai lavori post terremoto, utilizzando poi nei cantieri i lavoratori indicati dagli affiliati, usufruendo di imprese riconducibili alla cosca di 'ndrangheta originaria di Reggio Calabria. Fiscono nel mirino della Procura del capoluogo anche i lavori per la messa in sicurezza antisismica nelle scuole affidati dalla Provincia dell'Aquila fuori del cratere. Opere per 54 milioni di euro in dieci edifici, sette ad Avezzano e tre a Sulmona, mentre un filone dell'inchiesta riguarderebbe anche gli isolatori sismici installati in diversi immobili scolastici. Al momento non vi sono indagati.

L'attivita' e' seguita direttamente dal procuratore antimafia. L'indagine e' scattata a seguito dell'esposto presentato da una delle ditte escluse. Gli investigatori nei giorni scorsi hanno effettuato dei controlli negli uffici della Provincia ed acquisito dei documenti. All'indomani del sisma del 6 aprile 2009 il Cipe aveva messo a disposizione 221 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Risorse che furono poi ripartite con la delibera 61 del commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi nell'ambito del progetto "Scuole d'Abruzzo-Il futuro in sicurezza". Soldi che furono al centro di una burrascosa puntata della trasmissione televisiva di Rai3 Report, nella quale fu evidenziato il finanziamento a scuole che non avevano avuto alcun problema alle strutture a seguito del sisma; un 'pasticcio' al quale si era successivamente rimediato con un nuovo decreto commissariale, il numero 89, che ha rimodulato gli stanziamenti escludendo le anomalie e inserendo immobili ricadenti in territori bisognosi di interventi. Nonostante cio' l'indagine va avanti. Infine prosegue l'opera da parte della Procura distrettuale antimafia dell'Aquila di passare ai raggi x buona parte degli appalti pubblici e privati, molti dei quali milionari. Il sensibile rafforzamento delle attenzioni sulla cosiddetta ricostruzione pesante e' stato innescato dalla presentazione di numerosi esposti, tra cui alcuni anonimi, da parte di cittadini, imprenditori e amministratori di condominio in cui si ipotizzano irregolarita' e si adombrano dubbi sui procedimenti.


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